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Auguri Roberto e grazie per quella volta insieme nel Paese dei balocchi

Benigni compie settant’anni e vent’anni fa usciva Pinocchio, girato negli Studios di Papigno a Terni. Il racconto di quei giorni in scena con il premio Oscar

Sveglia all’alba e faccia rasata. Perché eravamo giovani ma non quanto avremmo dovuto mostrare in scena. Quei giorni si girava Pinocchio, diretto e interpretato da Roberto Benigni, che tornava sul set degli Studios di Papigno a Terni dopo lo straordinario successo ottenuto con La vita è bella, anche questo realizzato a Terni.

Pinocchio approdò nelle sale nel 2002 dopo quattro mesi di riprese e un lungo periodo fra pre e post produzione. Quella “convocazione”, fare la comparsa per una settimana nel Paese dei balocchi, arrivò un anno prima. La paga era ottima, soprattutto per chi, come me, aveva cominciato a collaborare con le redazioni e quindi di soldi, a fine mese, ne metteva in tasca ben pochi. Certo, c’era da affrontare una levataccia. Non so se i ricordi enfatizzino la fatica o no, ma insomma la fotografia vivida è di questi enormi capannoni confusi nella luce che fa scivolare la notte dentro il giorno. Nei camerini si passava velocemente una mano di trucco, ma soltanto dopo aver scelto gli abiti di scena e avere verificato che la rasatura fosse buona. Camice di flanella a quadri, gilet, pantaloni corti di velluto, vecchie scarpe e cappelli. Che per qualcuno erano diventati una vera e propria passione. E poi via, nei teatri di posa.

Il Paese dei balocchi era un gran caos. Anche qui, non so se la memoria mi inganna. Ma mi sembra di avere ancora in testa delle voci che, allo scoccare del ciak, incitavano la massa delle comparse: “Casino!!!”. E casino era. Fra monopattini, cuscinate, sali e scendi dentro queste enormi giostre. Qualcuno, a dire la verità, si lasciava anche abbastanza facilmente prendere la mano. Da buon attore navigato.

Peppe Barra, che nel film era il Grillo Parlante, fu alzato più di una volta su questo altissimo trapezio dal quale osservava il marasma: soltanto rivedendo poi il film montato, ho avuto modo di apprezzare la costruzione scenica del film, il senso di quelle pose, il perché di tante ripetizioni.

“Robertooo!”, si gridava, all’indirizzo del premio Oscar che solcava i teatri a passo svelto e capo chino. Per molte scene, utilizzava una controfigura, così come Kim Rossi Stuart, che aveva in un ragazzo ternano – di cui non ricordo il nome – una copia piuttosto fedele del “suo” Lucignolo.

Cinque giorni, non so quante scene e cestini del pranzo dopo, il Paese dei balocchi ha chiuso i battenti. Anche a volerlo riguardare con scrupolo, fissando il più piccolo fotogramma dove si possa intravedere soltanto il dettaglio di un volto, bene: non mi sono mai visto in alcuna scena, a differenza di alcuni amici che invece hanno guadagnato, se non proprio un primo piano, il gusto di poter dire e provare: “C’ero anche io”.

Ma insomma, c’ero anche io. Così come c’erano delle spettacolari scenografie che qualche anno dopo finirono per essere utilizzate per il Paese dei balocchi, “un museo a cielo aperto allestito all’interno degli stabilimenti cinematografici di Papigno (…). Un villaggio magico che ricrea l’atmosfera della fiaba e genera nuove e suggestive emozioni (…). Un nuovo punto di incontro per la cultura cinematografica, supportato dal Comune di Terni e dai più importanti professionisti del settore, dedicato al Cinema ed alla sua storia”.

Un lancio dell’agenzia di stampa Adnkronos del 3 giugno 2005:

Un vero e proprio museo a cielo aperto, questo e non solo sarà Cinecittà Papigno, il complesso industriale riconvertito in studi cinematografici a due passi dalla Cascata delle Marmore. Domani, alle 10.30 Cinecittà Umbria Studios apre i battenti ed inaugura “il Paese dei Balocchi”. Dal film “Pinocchio” di Roberto Benigni, girato interamente negli studi di Papigno, nasce l’idea del "Paese dei Balocchi” (...). 
Un mix di intrattenimento tradizionale ma anche innovativo con la possibilità di visitare le scenografie di Pinocchio, assistere a rassegne cinematografiche, mostre di pittura, esibizioni pomeridiane, spettacoli, concerti, laboratori per bambini, cortometraggi dal “vivo”e provini. Per l’inaugurazione è prevista la presenza di Roberto Benigni, del sindaco di Terni, Paolo Raffaelli e del vescovo Vincenzo Paglia. La Banda Musicale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco allieterà il momento istituzionale Alle 16 concerto. Alle 22 gli allievi di Cinecittà Campus debutteranno a Terni con “Racconti di cinema”, uno spettacolo di musica, danza, canto e recitazione.

Il parco oggi è “chiuso fino a data da destinarsi”. Passato e presente degli Studios di Papigno sono argomento noto, dibattuto e forse anche – a volte – ripetitivo. Il futuro degli stabilimenti è tra gli obiettivi di Umbria Film Commission. Si vedrà.

Nel frattempo, pur ignorando (colpevolmente) in che condizioni siano le scenografie, dove si trovino e di chi sia la loro titolarità, approfittiamo di questa doppia ricorrenza, i settant’anni di Benigni – che ha in qualche modo acceso la “fiamma” della “Hollywood sul Nera” – e i vent’anni dall’uscita del film, per avanza una idea, una proposta, un sogno. Tra un paio di mesi – anticiclone permettendo – sarà Natale. E visto che Terni sul Natale scommette molto, ma sarebbe davvero impossibile avere quel “villaggio magico che ricrea l’atmosfera della fiaba e genera nuove e suggestive emozioni” nel cuore della città?

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