rotate-mobile
Attualità

Rifiuti, la bolletta di Terni è fra le meno care d’Italia: ecco i numeri

Si pagano in media 249 euro a famiglia, in diminuzione rispetto ai dati del 2017. I “cugini” di Perugia ne spendono 301 l’anno. La situazione in Italia

Sui rifiuti, ambiente e politica scricchiolano. Le famiglie, almeno da un punto di vista economico, possono però tirare un sospiro di sollievo.

no_inceneritori-2E così, mentre il Comitato No Inceneritori torna in piazza per protestare contro l’istanza di valutazione di impatto ambientale presentata da Acea per l’incenerimento di 30mila tonnellate l’anno di rifiuti speciali nel termovalorizzatore di Maratta e dire “no” alla privatizzazione di Asm, con la possibile entrata in società al 49% della stessa Acea, con evidenti ripercussioni sul piano politico e ambientale, almeno sul fronte del portafogli arriva una buona notizia.

Lo rileva l’indagine effettuata da Cittadinanzattiva che nel suo Osservatorio prezzi e tariffe fa emergere i vantaggi che Terni sta ricavando nella gestione della raccolta dei rifiuti. In Umbria la spesa media a famiglia è di 301 euro, ma si passa dai 249 euro di Terni – dove la tariffa è diminuita del 7% rispetto al 2017 - ai 353 euro di Perugia, dove invece c’è stato un aumento del 9,7% (le proiezioni fanno riferimento una famiglia composta da 3 persone con una casa di proprietà di 100 metri quadri).

Merito dei risultati ottenuti con la differenziata che fanno di Terni la “locomotiva” dell’Umbria. Dato questo confermato dal conferimento del riconoscimento di “Comune riciclone” da parte di Legambiente visto che la città dell’acciaio chiuderà il 2018 con i tasca la quota di oltre il 75% di differenziata fissata dalla Regione per il 2019.

Numeri che fanno brillare Terni anche a livello nazionale dove il costo medio rilevato ammonta a 302 euro l’anno a famiglia, con differenze territoriali molto marcate: tra la regione più economica e quella più costosa si registra uno scarto di oltre il 120% e fra la provincia meno cara e quella più cara addirittura di oltre il 270%. Analizzando le tariffe a livello regionale, si evidenzia un aumento in ben 10 regioni, con la Basilicata che registra l’incremento più elevato (+13,5% nella sola città di Matera) e una diminuzione in 6 regioni, in particolare in Molise (-4,9%) e in Trentino Alto Adige (-4,5%). A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 256 euro), segue il Centro (301 euro), infine il Sud (357 euro). Il Trentino Alto Adige si conferma la regione più economica, con una tassa rifiuti media di 188 euro, la Campania la più costosa con 422 euro annuali. Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, Belluno, seppur con un piccolo incremento, si conferma la città più economica (153 euro all’anno), mentre a Trapani, che registra un aumento del 49% rispetto all’anno passato, spetta il primato di più costosa (571 euro).

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rifiuti, la bolletta di Terni è fra le meno care d’Italia: ecco i numeri

TerniToday è in caricamento