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San Valentino da Terni, il brand da sviluppare per il bene del territorio: occorre crederci ed investire per la svolta definitiva

Tantissimi eventi per una città che ‘riscopre’ il suo santo patrono dopo due anni caratterizzati dalle limitazioni dettate dall’emergenza sanitaria

Un fermento che fa ben sperare per il futuro. Il 2023 ha ‘restituito’ il San Valentino ai ternani, dopo due anni contrassegnati dall’emergenza sanitaria. Una prima buona notizia da conservare e preservare. Se ne aggiunge un’altra altrettanto importante. Le iniziative organizzate in questi giorni confermano la volontà di sviluppare il brand ‘San Valentino da Terni’ per il bene della città e del suo territorio. Sono circa 150 gli eventi annunciati, nell’arco di due mesi, grazie all’impegno di tanti soggetti che si sono uniti sotto l’unica bandiera dell’amore.

Musica, cultura, arte, spettacolo, rievocazioni, sacro e profano, tradizioni, identità. Un grande contenitore che fa respirare e riassaporare alla città quella normalità purtroppo perduta, nel corso degli ultimi due anni. Il tutto impreziosito dalla presenza della pianista Cristiana Pegoraro, capace di dare quel tocco di internazionalità in più, a tutte le manifestazioni in programma. Senza dimenticare il video diffuso su Sky il quale promuove Terni e le bellezze detenute al suo interno.

La Basilica, in questi giorni, offre uno spettacolo di luci e colori, mostrandosi sicuramente più attrattiva e godibile, agli occhi dei ternani e turisti. Poco più sotto è stata risolta una questione annosa che perdurava da anni. Dopo gli interventi di manutenzione e sostituzione la passerella è fruibile e può dunque collegare il parcheggio.

E veniamo alle ‘note dolenti’. Nonostante il grande impegno profuso, le molteplici iniziative e la capacità di creare sinergie c’è ancora molto, forse anche troppo, da lavorare sulla brand identity del ‘San Valentino da Terni’. Il direttore dell’UmbriaLibri Angelo Mellone, in due distinte occasioni ha parlato dei ‘lucchetti’ di Ponte Milvio che hanno portato la zona ad essere centrale, per la movida romana nel momento di presentare l’edizione Love della rassegna. Il paragone è tutt’altro che inappropriato. San Valentino infatti rappresenta il patrono dell’amore, in senso universale e purtroppo, al momento, l’abbinamento con la città di Terni è ancora flebile, soprattutto all’estero. In pochi infatti fanno lo sforzo di risalire alle origini, ed è questo uno dei motivi principali di dispersione. 

Cosa fare? L’assessore alla cultura Maurizio Cecconelli, intervenuto nei giorni scorsi alla nostra redazione, ha fornito una buona prospettiva ossia affidarsi ad esperti del settore, professionisti per veicolare ulteriormente quel ‘San Valentino da Terni’ che possa davvero apportare benefici in ottica di marketing territoriale. Riallacciare i rapporti con Kobe potrebbe essere un ulteriore passo in avanti, così come trovare delle partnership internazionali, sulle quali spingere con forza tale abbinamento. Investire, credere fortemente nelle proprie potenzialità per iniziare a pensare ad una svolta netta quanto significativa.

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