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Briccialdi 'occupato', la presidente: "Partecipo al forte disagio dei docenti, ma non appoggio il metodo"

Letizia Pellegrini ribadisce il sostegno alla protesta, anche se smorza i toni: "La statalizzazione è un dato di fatto, i soldi arriveranno, ma dormire nell'istituto e starci dentro fuori degli orari di apertura è illegale e su questo mi dissocio perché ho responasabilità, è un atto strumentalizzabile". L'occupazione non si ferma

“Io non posso che partecipare al forte disagio che patiscono i nostri lavoratori e le loro famiglie. La mia adesione alla motivazione della protesta dei docenti è piena. Non così il mio avallo alla forma che questa protesta si è data. Occupare l’istituto, ovvero restarci dentro fuori dagli orari di lavoro, è illegale e vi chiedo di dare alla vostra lotta un altro ‘metodo’”. Categorica, ma fortemente preoccupata la presidente del ‘Briccialdi’ Letizia Pellegrini che dopo la comunicazione delle Rsu e del corpo docenti di ‘fare occupazione’ per la mancata chiarezza sulla statalizzazione e per il ritardo del pagamento degli stipendi arretrati, ha deciso di convocare d’urgenza un’assemblea pubblica alla presenza di insegnanti e studenti. “Reputo – ha aggiunto - che l'occupazione, nei termini in cui è stata annunciata, sia una misura eccessiva, non adeguata allo scopo, strumentalizzabile”. Da ieri mattina, come annunciato, il Briccialdi è occupato con tanto di striscioni appesi all’esterno del palazzo di via del Tribunale. Un’assemblea ‘calda’ che ha raggiunto livelli ‘incandescenti’ più volte, anche quando uno dei docenti, quelli ‘a contratto’, ha detto di non percepire  ‘un euro’ da ottobre: “E’ più illegale questo o l’occupazione?” Ha detto. In sala anche il vicensindaco Andrea Giuli e l’assessore Cecconi: “La situazione è in evoluzione anche a livello di sblocco crediti statali a favore degli istituti di Alta formazione – ha affermato Giuli - il Briccialdi –ha un debito importante (circa 5 milioni e mezzo, ndr) e il Comune è in dissesto. Questo il contesto ma se siamo qui e ci mettiamo la faccia è perché la nostra parte la vogliamo fare e la faremo. Invitiamo la Regione a fare altrettanto”. I prof chiedono un coinvolgimento nelle trattative. Il nodo stipendi: mancano all’appello 4 mensilità, “Ma –precisa la Pellegrini- la mia priorità è stata sempre quella di garantirli e sempre lo sarà. C’è un disallineamento di 4 mensilità in due anni (dicembre 2017, gennaio 2018, dicembre 2018, gennaio 2019, ndr) dipeso da ritardi nel trasferimento di risorse da parte del Ministero, ma il debito sarà saldato con il prossimo accredito”. Pronta la piattaforma informatica per la statalizzazione ma, si viene a sapere, ci sarà uno slittamento sui tempi, “questo non può che essere a nostro favore – dicono in sala – per pressare a favore dei nostri diritti”. I 2 milioni per gli istituti nazionali in corsa verso la statalizzazione sono stati sbloccati dal Miur e qualcosa sta dunque per arrivare anche per il Briccialdi. “Terni – ha rimarcato la Pellegrini -  è l’unica città nella quale sussiste un debito pregresso è uno stato di dissesto del Comune. Sia io che il sindaco, però, questa situazione l’abbiamo ereditata, ma entrambi stiamo facendo il possibile per trovare il modo di sciogliere questo nodo finanziario. Avremmo potuto chiudere l’istituto, ma nessuno lo ha voluto fare. Per sapere come andrà a finire serve attendere la risposta del Ministero, anche se è vero che l’iter in parte è già partito e l’istituto sta già vivendo di fondi della statalizzazione”. Dopo oltre due ore e mezzo di assemblea Rsu e docenti si sono riuniti per decidere come continuare la protesta: “Vogliamo avere massima visibilità  - hanno detto – faremo il possibile per ottenerla”.

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