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Alberi pericolosi, buche e asfalto che salta: ecco la mappa dei disagi in città

Allarme cadute in via Buonarroti, via Borsi e via Alfonsine. Slalom tra le voragini in viale dello Stadio. Melasecche: situazione drammatica, in cassa non c’è un euro e la Regione dal 2019 ci impedirà di usare anche i canoni idrici

C’è la “tassa sui pini” e quella sulle buche. Una voragine milionaria dentro la quale finiscono i soldi per le manutenzioni di strade e verde pubblico. Soldi che però oggi sono pochi, pochissimi. E domani saranno ancora meno. “Con il dissesto non possiamo fare mutui né abbiamo risorse, se non minime e le ultime, cui stiamo dando fondo, considerato che la Regione ha formalizzato l’intenzione di impedire dal 2019 che si possano utilizzare i canoni idrici per la manutenzione. Il che costituisce una inutile, incomprensibile cattiveria politica tenuto conto che si tratta di briciole rispetto a quanto la stessa ha fin qui incassato per nostro conto, impedendoci peraltro di autodeterminare democraticamente quelle scelte”.

L’allarme porta la firma dell’assessore ai lavori pubblici, Enrico Melasecche, che parla della “difficilissima situazione delle manutenzioni, nelle strade e nelle scuole. Un ‘debito fuori bilancio invisibile’ per una drammatica eredità di cui avremmo fatto volentieri a meno”.

Melasecche dipinge dunque una situazione che per la viabilità è “estremamente problematica” perché “i manti stradali sono rovinati da molti anni, alcuni letteralmente disintegrati non vedono da tempo il minimo rifacimento ad esclusione di brevi tratti, come in via Bramante dove stiamo operando in queste ore. In assoluta emergenza interveniamo con la riparazione manuale delle buche ad iniziativa di alcuni dipendenti comunali, ripristino che con la pioggia è destinato a durare ben poco tempo. I cigli stradali sono dissestati un po’ ovunque”.

Una condizione che arriva dalle “passate amministrazioni” che “invece di intervenire sulle ragioni strutturali che causavano la voragine debitoria (evasione massiccia, mancata riscossione crediti, sprechi, assistenzialismo generalizzato, mancati investimenti con costi di manutenzione assurdi, mancate manutenzioni con danni di gran lunga superiori, spese eccessive effettuate a fronte di crediti inesistenti, perdite delle partecipate, ecc, ecc) hanno di fatto sospeso da anni manutenzioni, potature, reintegro delle strisce pedonali, sistemazione dei tetti delle scuole che fanno acqua dappertutto e causano, oltre al disagio agli alunni, ulteriori danni alle strutture sottostanti, ma anche mantenendo tecnologie obsolete per i semafori le cui rotture sono ormai all’ordine del giorno. Oggi, per intervenire servirebbero “milioni e milioni di euro. A tanto ammonta il fabbisogno attuale per ripristinare la normalità nelle strade e nei plessi scolastici”.

Ed eccola una mappa, probabilmente sommaria, dei disagi in città. “In molti casi - dice Melasecche - le radici dei pini, piantati inopportunamente lungo i marciapiedi, continuano a sollevare il bitume causando rigonfiamenti pericolosissimi. Basti guardare la situazione del parcheggio degli uffici finanziari e di via Bramante, i marciapiedi di via Borsi e di via Vico letteralmente disintegrati in vari punti, per non dimenticare vari tratti del Lungonera dove, in seguito alla caduta di un pino, siamo stati costretti al rinnovo delle alberature ed al rifacimento del marciapiedi e della strada che sembravano scossi da un movimento tellurico. Anche in viale dello Stadio nella parte antistante le piscine, in entrambi i sensi di marcia, nonostante l’intervento di taglio delle radici operato pochi anni fa, il bitume si sta di nuovo sollevando di mese in mese, causando pericolo soprattutto per gli scooter. Numerosi pini in alcuni viali, dopo il nubifragio violento di pochi giorni fa, sono piegati in modo del tutto anomalo tale da far presagire il pericolo di una caduta. Sono in corso verifiche da parte degli esperti della comunità montana, dell’agenzia regionale per la forestazione e di liberi professionisti, per provvedere, nel caso, alla messa in sicurezza delle singole situazioni di pericolo. Fra queste via Buonarroti, via Borsi, via Alfonsine.

“Il secondo semestre del 2018, l’annus horribilis del dissesto, volge al termine ma siamo costretti ancora chissà per quanti mesi o anni a tirare la cinghia prima di poter affrontare la manutenzione di strade e scuole come vorremmo, con un piano industriale come si conviene ad una città efficiente e ben organizzata. Siamo moderatamente ottimisti, ma riteniamo corretto informare la città sulle difficoltà che quotidianamente incontriamo”.

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