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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Buoni spesa, lettera al presidente della Repubblica: sul “caso” Terni intervenga il prefetto

Ancora polemica sulla scelta di Palazzo Spada di sospendere la ricezione delle domande per la concessione del sussidio. L’associazione Codici scrive a Mattarella. Fiorini (Uniti per Terni): ombre sulle scelte di Palazzo Spada

Le rassicurazioni dell’assessore comunale al welfare, Cristiano Ceccotti, non placano gli animi. Anzi. E sjul “caso” Terni e lo stop alla raccolta delle domande per l’accesso ai buoni spesa, continuano ad addensarsi i nuvoloni della polemica.

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Di “affermazioni confuse” da parte dell’assessore parla Emanuele Fiorini, consigliere comunale di Uniti per Terni, che sottolinea anche come la vicenda sia “iniziata male” visto che “il Comune di Terni stato fra gli ultimi ad aver dato il via alla trafila per la loro concessione” e che ora “rischia di finire peggio”.

“Non comprendo come l’Assessore possa dichiarare che nessuno sarà escluso dai buoni spessa, quando la grandissima quantità delle domande inoltrate al Comune dovrebbe essere la misura della difficoltà economica in cui versano molte persone. Ebbene – dice Fiorini - a fronte di ciò l’amministrazione e l’assessore anziché accelerare ed efficentare la procedura, decidono di interromperla accampando problematiche nel sistema di ricevimento delle domande. Mi lascia estremamente perplesso e preoccupato il fatto che, a tutt’oggi, né nell’avviso pubblico né altrove è in alcun modo specificato il termine per la presentazione delle domande, creando così confusione tra i cittadini”.

“L’assessore Ceccotti – rileva poi Fiorini - ha anche dichiarato che il 30% delle risorse inviate dal Governo, pari ad Euro 196.104, saranno allocate in vario modo “o attraverso l’acquisto di generi alimentari o tramite l’erogazione alle associazioni del terzo settore" (cooperative e associazioni) o "attraverso buoni spesa" contraddicendo così quanto scritto nella delibera di giunta numero 68 del 2020 in cui è previsto espressamente il loro trasferimento a cooperative ed associazioni. Non comprendo per quale motivo siano state coinvolte e soprattutto quale ruolo l’Amministrazione Comunale e l’Assessore Ceccotti intendono dare loro, dato che i buoni spesa sono stati distribuiti con l’ausilio della Guardia di Finanza e della Polizia Ambientale, il beneficiario ha la facoltà di individuare il centro commerciale presso cui utilizzare il buono spesa ed è il centro commerciale stesso che deve provvedere alla consegna dei prodotti alimentari il cui importo è superiore a 25 euro, come previsto nella domanda per la costituzione d’elenco dei centri commerciali aderenti”.

“Ma queste associazioni e cooperative con quali criteri sono state scelte dall’Amministrazione e dall’Assessore? Quali funzioni ad oggi hanno svolto? Quali criteri hanno utilizzato per assegnare i buoni spesa? Tra queste associazioni ci sono anche quelle che hanno gestito gli Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati)? L’assessore Ceccotti sostiene che nessuno rimarrà indietro, lo spero vivamente, ma dato che ad oggi in questa vicenda ci sono state più ombre che luci, presenterò una richiesta di accesso agli atti al fine di comprendere le ragioni sia rispetto alle questioni di cui sopra sia per avere spiegazioni in ordine ai criteri con cui sono stati assegnati i buoni spesa da parte dell’Amministrazione e dello stesso Assessore. Adesso, comunque, riattivate subito la ricezione delle domande, perché a pagare non possono essere sempre le persone più deboli”.

E sulla vicenda interviene anche l’associazione Codici Terni che, per mano del segretario provinciale e regionale, avvocato Massimo Longarini, ha scritto una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oltre che al premier Conte, al capo della protezione civile, al prefetto e al sindaco di Terni.

“La nostra associazione sta raccogliendo le grida di aiuto di migliaia di cittadini ternani che sono in attesa dei cosiddetti buoni spesa. Il Comune di Terni, da giorni, senza motivazioni, senza confronto in consiglio comunale, senza rispondere alle istanze provenienti dalle associazioni che rappresentano i cittadini, ha sospeso la distribuzione dei sussidi. È chiaro che i cittadini e le famiglie indigenti non hanno bisogno di questi sussidi tra settimane, quando avrà termine la trafila burocratica del Comune. I denari del Governo, dunque, rischiano di disperdersi tra le maglie contabili del bilancio di un ente in default e non in grado di raccogliere la delega di assistenza ai più deboli. Codici Terni reitera in questa sede la richiesta di intervento del prefetto, affinché convochi immediatamente le associazioni e gli enti per procedere alla tempestiva distribuzione degli aiuti alimentari alla popolazione che ne ha bisogno”.

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