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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Record di morti a Terni nel 2020. E non solo a causa dell’emergenza Coronavirus

L’indice di vecchiaia in città è tra i più alti d’Italia: ogni 100 residenti, 27 hanno più di 65 anni, circa diecimila anziani vivono da soli. E continua a suonare l’allarme culle vuote: l’anno scorso sono nati soltanto 608 bambini

Al primo gennaio 2021, la popolazione residente a Terni si è attesta a 109.807 abitanti, tornando così ai valori del 2006. UN balzo indietro di quindici anni alimentato da tre fattori: record di decessi nel 2020, record (negativo) di nascite e “lockdown” del fenomeno migratorio.

L’analisi demografica della città dell’acciaio è contenuta fra le pagine del Dup, il documento unico di programmazione, approvato nei giorni scorsi dalla giunta comunale. Uno strumento che serve a individuare i fenomeni che caratterizzano la società e l’economia del territorio, ipotizzando – laddove possibile – possibili strategie di risoluzione.

E se la crisi economica che attanaglia il territorio è stata resa ancora più aggressiva dall’emergenza sanitaria innescata dal Coronavirus, l’inverno demografico assomiglia sempre di più ad un buco nero che rischia di inghiottire il futuro di Terni.

I numeri, dunque. Il Dup rileva che “è ormai conclusa la fase crescente che aveva fatto risalire il numero dei residenti a Terni a partire dall’inizio del secolo e, dopo l’inversione di tendenza degli ultimi anni, attualmente la popolazione è tornata ai valori del 2006, scendendo sotto la soglia dei 110mila residenti. A determinare questo nuovo decremento della popolazione ha contribuito sia la componente naturale, ovvero la diminuzione delle nascite e l’incremento dei decessi, che la componente migratoria con il rallentamento dei flussi in ingresso”.

È in crescita costante “il disavanzo tra nati e morti e il saldo naturale (differenza tra i due valori) risulta anche nel 2020 negativo e pari a -859”. Sia per quanto riguarda i nuovi nati che i decessi, il 2020 ha fatto registrare “valori record: per i nati si è toccato nel corso del 2020 il più basso valore mai registrato da sempre e per i morti il più alto”.

“Certamente – spiega il dossier di Palazzo Spada - l’emergenza sanitaria dovuta alla crisi pandemica ha contribuito all’incremento della mortalità, anche se a Terni l’impatto è stato più contenuto rispetto ad altre zone d’Italia”. In base ai dati aggiornati alla data di ieri, 5 aprile, i decessi collegati al Covid a Terni sono stati 144, compresi quelli registrati in questi primi 4 mesi del 2021.

Nel 2020, invece, sono nati 608 bambini, 47 in meno rispetto al 2019. “È il proseguimento di una tendenza già iniziata da alcuni anni – rileva il Dup - Se si confrontano questi dati con quelli di soli tre anni fa, si contano circa 100 nati in meno. Andando ancora più indietro nel tempo, se si risale al 1974, a parità circa di residenti i nati furono ben più del doppio ovvero 1.468”.

Il “preoccupante calo delle nascite” viene attribuito a “diversi fattori” come “la minor propensione a fare figli, la diminuzione in valore assoluto delle donne in età fertile e anche la tendenza a spostare sempre più in avanti il momento di programmare la maternità come conferma il valore dell’età media al parto costantemente in crescita, attualmente pari a 33 anni per le madri italiane e 30 per le straniere”.

A proposito di immigrazione, nel 2020 anche sui movimenti migratori si percepisce l’effetto “lockdown” infatti sia le immigrazioni che le emigrazioni sono risultate essere nettamente più contenute rispetto agli anni precedenti e il saldo migratorio, pari a +110, ha contribuito solo in parte ad arginare, come era invece accaduto negli anni precedenti, il valore negativo del saldo naturale. Nel dettaglio, nel 2020 si sono iscritti all’anagrafe di Terni 2.135 nuovi cittadini mentre sono stati 2.025 quelli che sono emigrati in altro comune.

Secondo l’analisi del Dup, dunque, “la diminuzione del numero di residenti a Terni è da imputare esclusivamente alla parte italiana, mentre a inizio 2021 i residenti con cittadinanza italiana sono scesi a 95.963 e gli stranieri sono saliti a 13.844. Sono ulteriormente cresciuti anche quelli che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Soltanto nel 2020 sono stati 355 e negli ultimi 5 anni più di 2.000. La componente straniera mostra una fecondità sicuramente più alta di quella italiana e ciò è confermato dal fatto che dei 608 nati nel corso del 2020, il 22% ovvero, quasi un quarto, sono stranieri”.

Ultimo mosaico di questo puzzle dai capelli grigi, l’avanzare sempre più forte della popolazione anziana. Malgrado l’aumento del numero di stranieri, in particolare tra il 2005 e 2015, abbia temporaneamente abbassato l’età media della popolazione e rialzato lievemente il tasso di natalità, ciò non è stato sufficiente ad arrestare il declino demografico dovuto alla denatalità e al contemporaneo invecchiamento della popolazione. L’età media della popolazione si sposta sempre di più in avanti (attualmente è di 47 anni e mezzo). Anche la speranza di vita alla nascita è risultata essere tendenzialmente in aumento ma nel 2020 gli effetti nefasti della pandemia ne hanno abbassato il valore.

Dice il dossier che “Terni si posiziona tra le città italiane con popolazione più anziana e ai primi posti per percentuale di grandi anziani (ultra75enni). L’indice di vecchiaia, costantemente in crescita, è pari a 241, valore molto al di sopra della media nazionale e tra i più alti d’Italia”. Inoltre, “la quota di ultra65enni, in crescita costante è pari al 27% del totale dei residenti contro il 23% a livello nazionale. Cresce a ritmo ancora più veloce, di circa mille ogni 5 anni, anche la quota di grandi anziani, ovvero di quelli che hanno 75 anni e più, che hanno superato quota 16mila. Di conseguenza si contraggono le altre classi d’età: soltanto l’11,2% ha meno di 15 anni e il 61,7% della popolazione ternana ha un’età compresa tra 15 e 64 anni. Entrambe le percentuali risultano in calo rispetto allo scorso anno e inferiori rispetto al dato nazionale”.

Quesato produce un effetto diretto anche sulla composizione delle famiglie. A Terni ne risiedono circa 52mila, un numero “costantemente in crescita”. A quasi parità di popolazione, rispetto a trent’anni fa le famiglie sono il 25% in più. Al contrario, però, la dimensione delle stesse si è ridotta: il numero medio di componenti per nucleo familiare è passato da 2,7 a 2,1.

E infatti, “l’incremento maggiore lo hanno subito le famiglie monocomponente che attualmente sono circa il 40% di tutte le tipologie familiari ternane. Delle oltre 20.300 persone che vivono da sole, quasi il 45% ha più di 64 anni”. Ossia, quasi diecimila anziani soli.

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