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Camping Marmore, ritorno al passato: il Comune di Terni prepara la gara per la gestione dell’area

La delibera di Palazzo Spada: “Opportuno mantenere l’attività di interesse pubblico a servizio del parco e della cascata delle Marmore”. Ma il precedente gestore è stato mandato via perché il piano regolatore non prevede un campeggio in quella zona

I numeri dei primi due fine settimana di maggio hanno ancora una volta “incoronato” la cascata delle Marmore come meta d’eccellenza per chi sceglie di passare un paio di giorni in Umbria. Qualcuno - come il capogruppo di Senso civico in consiglio comunale, Alessandro Gentiletti - però aveva notato, e fatto notare, che la mancanza di un campeggio o comunque di un’area attrezzata per la sosta dei camper nella zona era piuttosto penalizzante.

Riflessioni che sembra siano state raccolte dalla giunta municipale di Terni che, infatti, lo scorso 7 maggio, ha predisposto una delibera che ha come oggetto la “Concessione in uso e gestione degli immobili siti in località Campacci di MarmAlessandro ore, destinati a campeggio”.

L’atto di Palazzo Spada rileva come sia “opportuno mantenere l’attività di interesse pubblico a servizio del parco in località Campacci di Marmore e della relativa area turistica della cascata delle Marmore, con conseguente introito per le casse comunali derivante dal canone di concessione” e che “per raggiungere tale obiettivo si debba concedere in uso e gestione l’immobile in oggetto, previo esperimento di una gara ad evidenza pubblica”.

Da qui la decisione di predisporre una gara “ad evidenza pubblica” per la concessione “in uso e gestione” degli “immobili oggetto del presente atto”. Il Camping Marmore si estende su una superficie di circa diecimila metri quadrati. Il Comune di Terni è proprietario di circa duemila metri quadrati, gli altri sono di proprietà di Ast, mentre gli immobili sono della Regione Umbria. La delibera spiega che siano state avviate interlocuzioni sia con Viale Brin che con Palazzo Donini per definire la questione. Ma al momento, nessuno ha risposto.

Comunque, la gara prevederà una durata della concessione “pari a 5 anni” e un “canone concessorio a base d’asta pari a 9mila euro l’anno, oltre iva”. “L’immobile verrà concesso nello stato di fatto in cui si trova attualmente ed il concessionario dovrà provvedere a propria cura alle spese e all’allestimento del campeggio”. Inoltre, “il concessionario dovrà garantire l’apertura del campeggio almeno per il periodo maggio-ottobre di ogni anno”. E quindi, almeno per questo 2021, l’apertura sarà probabilmente di (almeno) un mese in meno.    

C’è però da rilevare un altro elemento. Come specificato nella delibera di giunta, “l’area del campeggio di Campacci è destinata urbanisticamente” come da piano regolatore a “spazi pubblici attrezzati a parco o per impianti sportivi” e dunque “non prevede la attività a campeggio”. L’area è inoltre sottoposta ad una serie di vincoli oltre che esposta al rischio frana. Tanto è vero che “la concessione delle aree attualmente utilizzate a campeggio è temporanea, nelle more di redigere un programma di valorizzazione dell'ambito turistico e naturalistico della cascata delle Marmore che tenga conto anche di raggiungere livelli di completa sicurezza geologica”.

Sono stati proprio questi i motivi che lo scorso 11 gennaio (dopo due ultimatum rimandati, a giugno e settembre 2020) hanno spinto Palazzo Spada a chiedere indietro le “chiavi” del campeggio ai precedenti gestori che portavano avanti la “baracca” da 27 anni, versando nelle casse dell’amministrazione circa diecimila euro l’anno, oltre a tasse, tributi e così via.

Insomma, prima il Prg e i rischi idrogeologici imponevano di spostare il campeggio. Oggi, quella stessa area va concessa in uso come camping. Magari, a pensarci prima poteva (almeno) essere già aperto.

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