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Gestione dei canili, Fdi: “Nel 2021 su 300 animali 21 adozioni, spesa comunale arriva a 650mila euro”

Fratelli d’Italia torna sulla questione dopo le polemiche nate con la consulta delle associazioni: “I numeri che riguardano Terni al di sotto dell’indice regionale”

“Restiamo basiti se non offesi da affermazioni e dichiarazioni strumentali e fuorvianti provenienti da più parti, incluse alcune associazioni animaliste e qualche consigliere, infine dall’assessore di competenza. Dichiarazioni tutte evidentemente accomunate dall' incomprensione degli intenti del nostro gruppo”. Così Fratelli d’Italia torna sulla vicenda dei cani in adozione, dopo le polemiche dei giorni scorsi che hanno coinvolto anche la consulta delle associazioni animaliste e l’assessorato di Palazzo Spada.  

“Esiste una legge regionale - spiega Fdi - che prevede l’affidamento temporaneo e definitivo, quale adozione, cioè una modifica giuridica dello stato di proprietà dell’animale e prevede inoltre la possibilità di cessione dello stesso a terzi previa comunicazione alla Asl. Per quanto riguarda il Comune, secondo il regolamento vigente, un cane, anche se adottato, deve rimanere di proprietà del Comune, quindi anche a carico del Comune, come responsabilità e costi. Perché? Al momento ancora nessuno ci ha saputo o voluto rispondere. Chiederemo ovviamente lumi anche alla Regione, che si è già espressa al riguardo per altri comuni limitrofi, vedi il Comune di Montefranco”.

“Fratelli d’Italia sta facendo le seguenti richieste legittime: riguardo la consulta di associazioni animaliste, prevista come status dal presente regolamento comunale per la tutela del benessere animale ma che non è normata nell'attività -  situazione di per sé anomala in quanto senza un regolamento interno da seguire -  si lascia inopportunamente grande spazio all’iniziativa privata. Fratelli d’Italia a questo riguardo ha inteso proporre di inserire un apposito articolo del regolamento stesso  per  disciplinare proprio una Consulta delle associazioni animaliste, senza chiederne la sua abolizione; il regolamento comunale per la tutela e il benessere degli animali, creato ormai nel lontano 2013, non tiene conto delle vigenti leggi  nazionali e regionali  pertanto necessita un lavoro di attento e doveroso adeguamento e aggiornamento, anche  questo  richiesto da Fdi; l’articolo 5 del regolamento sulla tutela degli animali prevede l’Istituzione del comitato tecnico scientifico per il supporto alle politiche benessere degli animali, Fratelli d’Italia chiede se sia mai stato istituito, chiediamo di sapere chi ne faccia parte in quanto nemmeno noi consiglieri ne siamo a conoscenza, chiediamo di sapere quante volte si sia riunito negli ultimi due anni, chiediamo di sapere quando la giunta comunale vorrà dare doverosa contezza dell’operato al consiglio comunale come previsto. Tutte queste richieste rientrano nei diritti e doveri del nostro ruolo istituzionale; inoltre, se il direttore sanitario - unico soggetto delegato e responsabile delle adozioni riconosciuto dal regolamento vigente - esprime parere favorevole alle adozioni e quindi non rileva problematiche di alcuna natura, perché si procede  ugualmente alla consultazione delle associazioni? Le affermazioni dell’Assessore di conferma del suo buon operato riguardo le adozioni e i numeri di adozioni in crescita, lasciano decisamente il tempo che trovano.  Innanzitutto perché noi non stiamo mettendo in discussione l’operato di alcuno, noi non abbiamo mai attaccato o criticato l’operato dell’amministrazione - abbiamo invece elogiato l’assessore - ma chiediamo semplicemente contezza”. 

Fratelli d’Italia punta poi sui numeri. “Ed è vero che i numeri delle adozioni sono in minima crescita, ma è pur vero che il numero è sempre notevolmente inferiore al minimo previsto dalla legge regionale.  L’aliquota annuale da rispettare secondo la DGR 323/2018 sulle adozioni dei cani presenti nei canili all'inizio dell'anno di riferimento (e quindi escludendo i nuovi ingressi che devono essere tutti adottati),  è del 15%. Per l’anno 2021 ormai ai termine,  dunque, considerati i  circa 300 cani ospiti del canile, le dichiarate 21 adozioni sono un bel magro risultato. Ed è pur vero che la spesa annuale da parte del Comune per il canile di Colleluna si è abbassata, ma supera ancora di gran lunga i 650 mila euro annui! Numeri decisamente troppo alti per le tasche di tutti noi cittadini di un Comune in dissesto! Noi non siamo svuotatori di canili, noi crediamo fermamente che tutti quei cani presenti a Colleluna anche se anziani, anche se malati, anche se problematici, abbiano il diritto di avere una possibilità almeno di venire adottati da qualcuno che possa volergli bene. E non esiste consulta del caso che possa decidere al posto di una persona di buon cuore che voglia farsi carico di quelle situazioni: è il cuore delle persone che deve decidere, non la consulta!”

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