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Il Caos ed una nuova stagione a Terni: “Vogliamo farlo diventare la casa di tutti i cittadini”

Nonostante l’emergenza sanitaria lo staff sta lavorando per garantire: “Un approccio più popolare e rivolto anche a chi non si occupa propriamente di arte o ne sa poco o nulla”

“La creazione di una bellezza nuova”. Una frase suggestiva e particolarmente intrigante che evoca un passaggio del romanzo di Edgar Allan Poe ossia “The domain of Arnheim”. Lo staff del Caos sta lavorando alacremente a quella che viene definita “Una prima/vera bella stagione” in attesa che l’emergenza Coronavirus possa finalmente cessare. A tal proposito è stata pubblicata una lettera sul sito ufficiale dove è scritto “Stiamo lavorando intensamente, ognuno dalla propria casa, alla programmazione di quella che si annuncia già – presto o tardi che arrivi – come una primavera potente, permeata da un bisogno di bellezza e comunità che da tempo non ci era dato sperimentare.”

La casa di tutti i cittadini

“Il progetto al quale stiamo lavorando – afferma la coordinatrice del Caos Alessandra Caraffa – è quello di coinvolgere gli artisti attorno al discorso del virus e fare delle riflessioni a riguardo. L’arte consente di rispondere a delle domande ben formulate, conoscere noi stessi. Al momento naturalmente siamo limitati da questa emergenza ma, è nostro obiettivo, far diventare il Caos la casa di tutti i cittadini. Un approccio più popolare con particolare attenzione su musei ed arte, cercando di coinvolgere il maggior numero di talenti che detiene la città. In questo periodo mi hanno contattato almeno 50-60 persone presentandomi dei progetti. Alla fine il problema è stato sempre il medesimo: non abbiamo degli spazi per proporli.

Le risorse a nostra disposizione sono limitate, rispetto al passato, ma non vogliamo farne un limite”. Una comunicazione propedeutica ad implementare il target: “Il museo è molto bello ma poco conosciuto. All’interno del portale ci saranno delle sezioni apposite come cercheremo di valorizzare ulteriormente gli spazi a disposizione. Ad esempio occorre dare merito alla vecchia gestione di essersi mossa bene a livello internazionale. Apertura ossia intesa come ampliamento del target è la nostra priorità. Cercare di attirare quanta più gente possibile che magari di arte non se ne occupa o ne sa poco o nulla”.

Il messaggio sarà veicolato: “L’idea è quella di dar vita a delle piccole elaborazioni grafiche e spedirle in alcuni quartieri della città. Molti cittadini non lo conoscono come Caos ma come l’ex fabbrica chimica SIRI. Altri invece lo associano al FAT mentre la nostra vuole essere una proposta ancora più ampia. Daremo spazio ai talenti, anche attraverso qualora sarà possibile un approccio di coprogettazione, alla fotografia, alla videoarte rivolgendoci anche a giovani e scuole. Il teatro Secci verrà utilizzato anche per concerti invernali mentre il FAT diventerà ancora di più, anche se già lo è, il nostro club. Il mercoledì dedicato ai giovani con le serate universitarie e #wereading, giovedì al jazz mentre venerdì e sabato live club.

Infine l’anfiteatro Fausto dove andremo a valorizzare il parco antistante per renderlo di nuovo vivo agli occhi della comunità”. Al termine della chiacchierata Alessandra Caraffa tiene a precisare: “Ringrazio Chiara Ronchini per la preziosa collaborazione oltre Marek Lukasic, direttore del Lars Festival e braccio destro, insieme ad Andrea Leonardi del FAT, per tutto ciò che riguarderà la stagione musicale”. Aspettiamo fiduciosi per “la creazione della nuova bellezza”: restiamo sintonizzati.   

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