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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ast, capodanno Rai ed esuberi del personale. Le perplessità dei sindacati

L'incontro con l'A.d. di Ast, Massimiliano Burelli, ha lasciato perplesse le sigle sindacali sull'iniziativa del capodanno Rai in azienda e la questione esuberi.

Un incontro interlocutorio fra le segreterie territoriali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-USB e le RSU TK-AST la direzione Ast rappresentanta dall'A.d., Massimiliano Burelli che ha esordito annunciando la possibilità di un evento nazionale per il concerto di capodanno su Rai 1. Si tratterebbe di attendere giusto qualche giorno per ricevere le delibere della regione Umbria e della Rai per la definitiva decisione.

Perplessità e preoccupazione dai sindacati, perché l'evento, sentito indubbiamente come importante per la città e la regione, potrebbe portare a ripercussioni negative sull’impatto della pandemia che vede già 28 lavoratori contagiati e 4 guarigioni. L'iniziativa vedrebbe l'ingresso di circa 1.000 persone dentro la fabbrica con gli impianti in marcia e le restrizioni che i lavoratori devono subire a causa del COVID-19.

Investimenti

Burelli ha poi comunicato il pacchetto di investimenti previsto per l’anno fiscale 2020/2021 che si attesta a 20 milioni di euro, di cui 13 impiegati per nuovi investimenti e 7 per il completamento del progetto scorie. Quest'ultimo punto verrà sviluppato in una seconda riunione. 

Esuberi

Nota dolente, neanche a dirlo, è quella occupazionale. Buerlli ha confermato l'esubero strutturale di 31 impiegati amministrativi e l'intenzione di aprire una procedura di licenziamento collettivo con incentivo economico e senza l'oppressione dei lavoratori, appena verrà superato il blocco messo in atto dal governo fino al 21 marzo 2021.

L'A.d. di Ast ha confermato che il numero di complessivo dei lavoratori sociali per tutto l'anno in corso sarà di 2mila e 300 unità ma i sindacati hanno riconfermato la volontà di sottoscrivere un accordo ponte che confermi gli assenti impiantistici e i volumi ad almeno un milione di acciaio fuso in un anno. Un accordo che, ovviamente, non sia peggiorativo rispetto a quello precedente e che che non preveda un ulteriore taglio sia del personale diretto che somministrato, quest’ultimo già decurtato di 17 unita nel mese di giugno 2020.

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