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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cinquanta persone ogni giorno mangiano alla Caritas: “Soprattutto anziani e soli: per loro siamo una famiglia”

Dalla guerra in Ucraina alla violenza contro le donne, il bilancio di un anno di attività. Il vescovo Soddu: “È necessario trasformare i problemi in opportunità di vita”. Padre Tondelli: “La ricchezza vera della nostra Caritas diocesana sono le centinaia di volontari”

“L’aspetto più rilevante è che la mensa, in questi anni, per molti è divenuta una famiglia, proprio perché non è solo un luogo dove consumare un pasto, ma dove famigliarizzare: ci si siede vicino, si dà un sorriso e si dialoga”.

Ed è proprio così per molti dei cinquanta che ogni giorno si affacciano alla mensa della Caritas della diocesi di Terni Narni Amelia. Soprattutto persone anziane e sole, per la maggior parte italiani, ternani. Che arrivano già al mattino, visto che la struttura apre con il servizio della colazione alle 8.30. E poi prendono anche il pranzo e la cena, riparati dal quella atmosfera che scalda il cuore “gelato” da solitudine e difficoltà economiche.

Fine anno, tempo di bilanci per la Caritas diocesana che, assieme all’associazione di volontariato San Martino, in questo 2022 ha risposto alle esigenze di oltre quattromila persone (4.193, 70 in più rispetto al 2021) con circa 30mila pasti serviti dalla mensa di San Valentino (consumati sul posto o da asporto). E non solo.

Le parole del vescovo

“È importante mettere al centro la persona, con la ricchezza umana che la persona porta con sé. In tutto ciò che fa la Caritas – ha detto il vescovo, Francesco Antonio Soddu in conferenza stampa - deve emergere il Vangelo, perché non c’è persona che non sia amata dal Signore e che non debba avere attenzione da parte dei credenti e delle altre persone, nella vicinanza e nel mettersi al servizio degli altri. È necessario trasformare i problemi in opportunità di vita. Se questo è colto dalla nostra comunità e città, allora la stessa comunità cresce umanamente. La Caritas non è chiamata a gestire dei problemi, ma a prendere quei problemi e trasformarli in opportunità, per rendere testimonianza dell’amore cristiano. Mettersi davanti ai fratelli e considerarli come ricchezza per costruire rapporti interpersonali di amicizia e solidarietà: questo è il valore aggiunto della carità. Poi ci sono dei segni che si traducono in opere che danno testimonianza della carità, ciò deve riguardare tutti perché nessuno può delegare l’amore ad altri”.

I dati delle attività 2022

Oltre ai 30mila i pasti consumati alla mensa e consegnati con l’asporto, in occasione delle feste natalizie sono stati distribuiti 30 cesti natalizi, 20 confezioni per l’igiene, 50 confezioni di dolciumi. Alla mensa sono state accolte 4 persone in attività riparatorie e misura alternativa. Inoltre, da ottobre sono stati ospitati alcuni studenti dell’Ipsia e dell’istituto Casagrande Cesi con un accordo di collaborazione culturale e didattico educativo. La mensa è aperta tutti i giorni, compresa la domenica, e il pasto in presenza viene servito il pomeriggio dalle 16.30 alle 17.30; la mattina è aperta alle 8.30 per la colazione anche da asporto, alle 12 si può ritirare un sacchetto viveri con un pasto completo.

L’Emporio della Solidarietà nel 2022 ha distribuito 38.134 pezzi di prodotti alimentari (circa 14mila in più rispetto al 2021, pari a +35%) sia presso la sede ternana in via Vollusiano sia in quella di Amelia, gestito dalla parrocchia San Francesco. In gran parte, sono state aiutate le 350 famiglie di profughi ucraini giunte nel territorio dallo scoppio della guerra ospiti dei familiari che vivono in Italia e poi attraverso la rete di accoglienza messa in atto nel corso dei mesi successivi.

A tal proposito, sono stati 537 ucraini (donne e minori) che si sono rivolti allo sportello Ucraina, gestito dall’associazione di volontariato San Martino per conto del Comune di Terni. I beni sono stati reperiti con i contributi della Fondazione Carit, della Caritas italiana, del Comune di Terni fondo di solidarietà, dell’8 per mille della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Ai prodotti distribuiti si sono aggiunti i “freschi” (olio d’oliva, affettati e formaggi) che prima non venivano distribuiti dando prevalenza a cibi a lunga conservazione.

Presso l’emporio di Terni sono stati distribuiti 21.500 capi di vestiario, 50 persone hanno usufruito del servizio doccia aperto al centro Caritas di via Vollusiano a Terni.

Il direttore della Caritas

“Il 2022 è stato l’anno dell’emergenza Ucraina – evidenzia il direttore della Caritas, padre Stefano Tondelli – che è diventata occasione di laboratorio per pensare al futuro. I cittadini sono riusciti ad accogliere tante persone in fuga dalla guerra, con generosità e apertura di cuore, che può essere estesa ad altri, alla presa in carico di problematiche del territorio favorendo l’integrazione delle persone. All’inizio del conflitto in Ucraina sono arrivati, all’improvviso e in maniera disorganizzata, centinaia di donne e bambini traumatizzati, in fuga dai bombardamenti e dalla guerra. La prima necessità era aprirsi all’ascolto, per questo abbiamo dedicato un numero all’emergenza ucraina sia per chi aveva qualsiasi bisogno, sia per chi voleva aiutare; a questo numero si sono alternati 24 su 24 alcuni volontari, elaborando un data base delle richieste di aiuto e delle offerte di aiuto per far incontrare la generosità di tanti ternani con i bisogni degli ucraini. L’appello ha generato un’accoglienza generosa, diffusa e gratuita che ha permesso di accogliere così nella prima fase di emergenza circa 70 persone, quasi tutte donne con bambini. Per le esigenze di tutti i profughi ucraini sono stati messi a disposizione gli accessi all’Emporio della Solidarietà, cercando di dare quanto più potevamo, questo ci ha portato a finire le risorse economiche a metà novembre. Abbiamo sostenuto 350 famiglie (circa 800 persone). La ricchezza vera della nostra Caritas diocesana sono le centinaia di volontari che anche in quest’anno hanno continuato a spendersi: tempo, denaro, energie, salute per i più bisognosi. Il volontario Caritas è colui che non può rimanere indifferente, ma che si sente interpellato dal dolore e dal bisogno dell’altro, che riconosce come proprio fratello”.

Il presidente della San Martino

“Tutte le opere di carità - ha detto il presidente dell’associazione San Martino Francesco Venturini - sono segni-semi coltivati in questi anni che faremo in modo che diventino alberi che portano sempre più frutti. Ne semineremo di nuovi che aiuteranno le persone in difficoltà, gli invisibili, le vittime di violenza e tutti quelli che vorranno crescere con la nostra Chiesa diocesana”.

Le altre attività

La Caritas diocesana ha avviato nel 2022, che sarà proseguito nel 2023, il progetto APRI di Caritas italiana che subordina l’aiuto economico alla presenza di un “tutor” che “aiuti l’integrazione del soggetto” visto che “anche il contributo economico deve andare nella direzione dell’integrazione e della crescita del potenziale della persona (e non solo per bollette o alimenti) perché le persone che vengono aiutate economicamente con spese o bollette se non sono anche “prese in carico”, cioè seguite personalmente e inserite nella comunità, molto difficilmente usciranno dalla loro situazione di necessità. Se invece la comunità si mette accanto a queste situazioni di bisogno, le coinvolge dentro un’amicizia e nella comunità, nel tempo si va oltre l’aiuto meccanico e materiale e si vanno a toccare le radici profonde del disagio, che emergono da una conoscenza approfondita. Questo permette che si più facile uscire dalla situazione di disagio o comunque permette che avvenga un miglioramento. Così l’aiuto materiale, necessario, è inserito dentro un progetto di crescita e non lasciato al rischio dell’assistenzialismo. Questo significa “educare” le comunità non solo all’aiuto ma anche all’accoglienza, inserimento e integrazione, cioè instaurare una relazione con i bisognosi non solo nel momento della necessità ma coinvolgendoli in tutti i momenti della comunità”.

Inoltre è attivo il progetto “Animatore di Comunità” nato dall’ascolto che la diocesi col vescovo in prima fila, ha operato durante il periodo di San Valentino, che ha portato, tra le altre iniziative, ad inserire nella parrocchia di santa Maria del Carmelo – piazza della Pace degli “educatori di strada” per mettersi accanto a chi vive situazioni di difficoltà economico, educativo e sociale, stimolando la comunità tutta ad aprirsi ai tanti doni (e non solo problemi) presenti su quel territorio. Si tratta di un intervento “rigenerativo di comunità”, che vuole aiutare una comunità in frontiera a ristrutturarsi in maniera missionaria e solidale.

Presso il centro di ascolto nel carcere di Terni sono stati effettuati 40 nuovi colloqui, con la consegna a 200 detenuti 2.562 beni di prima necessità. Sono stati accolti 304 immigrati, di cui 219 richiedenti asilo. Sono seguite 56 persone vittime di tratta, in accoglienza 6 donne per sfruttamento sessuale e 4 uomini per sfruttamento lavorativo, nell’ambito del progetto Free Life: Fuori dal Rischio Emarginazione ed Esclusione. Sono 145 le donne maltrattate prese in carico dal centro anti violenza “Libere Tutte” affidato in gestione alla San Martino dal 1 gennaio 2022. Di queste, 145 donne, 8 sono in accoglienze residenziali con i loro 9 figli minori; inoltre 4 donne singole e altre 8 donne con 8 minori in pronta emergenza. Sono state 80 le persone che hanno usufruito del contributo 8x1000 della carità (gestito direttamente dalla Caritas) con 128 interventi consistiti in: 75 contributi per il pagamento delle utenze, 12 contributi per il pagamento degli affitti, 40 contributi per interventi vari. A Casa Parrabbi sono stati accolti 32 uomini, di cui 6 italiani e 26 stranieri. Sono state 13 persone accolte nel progetto emergenza freddo gestito per conto del Comune di Terni. Sono stati 44 immigrati che si sono rivolti allo Sportello immigrati che è gestito per conto del Comune di Terni. Sei i tirocini formativi attivati con il Progetto Formati e Avviati al lavoro a fronte di 34 richieste ricevute; 86 persone selezionate di cui 17 persone hanno già ottenuto un BUL nell’ambito dell’avviso “RE-WORK– Buono Umbro per il Lavoro e accesso alla Rete dei servizi per l’inserimento lavorativo in Umbria” e i primi risultati sono: 8 contratti a tempo indeterminato, 1 contratto di apprendistato, 3 contratti a tempo determinato, 1 contratto Co.Co., 3 lavoro intermittente 1 tirocinio.

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