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Cascata e Sistema museale, si va verso la doppia proroga

Nonostante la volontà manifestata dal Comune di Terni di chiudere tutto entro la scadenza dei contratti in essere, un rinvio sembra ormai inevitabile. I sindacati: "Incertezze per i lavoratori"

L’impegno ad evitare proroghe di ogni tipo c’era stato. Peccato che inghippi, problemi tecnici, rischio ricorsi e gare deserte abbiano messo i bastoni tra le ruote all’amministrazione comunale di Terni e agli uffici di palazzo Spada che, ora, devono cercare di metterci la cosiddetta “pezza”.

E così, sia per la cascata delle Marmore, il cui appalto-ponte di sei mesi scadrà il 31 agosto, sia per il Sistema Museale e Carsulae, in scadenza per la fine di ottobre, sembrerebbe ormai inevitabile la concessione di una proroga – probabilmente di un paio di mesi – agli attuali gestori.

Il Sistema Museale

I problemi del museale - rimasto orfano di Carsulae, traslata nel bando della cascata - sono noti: la gara per la gestione del Caos, dell’anfiteatro, del Secci e del Paleolab, era andata deserta. Alla scadenza del 10 luglio, infatti, non c’era stato nessun operatore ad essersi preso la briga di partecipare. Un bel grattacapo per il Comune che si è ritrovato a dover rimettere mano a una procedura per la quale i soldi a disposizione erano veramente pochi. Da allora nessuna nuova comunicazione ufficiale rispetto alle intenzioni future su come ripensare il bando dei musei del teatro cittadino, (che non comprendeva più Carsulae, “traslata” nel bando della cascata) ma sembrerebbe che dagli uffici si stia già sondando la disponibilità degli attuali gestori (Civita, Indisciplinarte, Alis, Actl) ad accettare una proroga fino alla fine dell’anno.

La Cascata

Sul fronte cascata, si è ancora nel campo delle ipotesi e delle probabilità, ma è da considerare che la riammissione di Gebart era nell’aria sin dal giorno della sua esclusione, quando al momento del controllo della documentazione presentata dal soccorso istruttorio fu la stessa commissione ad evidenziare la possibilità di una “riammissione in via cautelativa qualora l’ati avesse presentato documentazione probante”. E la “documentazione probante”, da parte di Gebart e Francesco’s way, evidentemente deve essere stata presentata. Probabilmente, però, anche questo ha portato a ulteriori ritardi: anche se sembrerebbe che la commissione per la valutazione dell’offerta tecnica sia già stata nominata, parrebbe anche che il primo incontro per l’avvio della valutazione delle cinque offerte tecniche sia stata fissata per la fine di agosto, forse per il 26, a meno di una manciata di giorni dalla scadenza dell’attuale appalto. Sembrerebbe inevitabile, quindi, una proroga tecnica necessaria per l’espletamento della procedura di gara. Questo essere arrivati con l’acqua alla gola, è stato determinato dalla gara ancora precedente, scaduta a maggio, e che aveva visto l’esclusione dei partecipanti per essersi presentati in associazioni temporanee d’impresa miste e non verticali come previsto dal bando.

Rimane aperto, infine, il dilemma invernale: quale orario effettuerà la cascata da ottobre a febbraio, considerando che secondo gli ultimi orari ufficiali nei giorni feriali il parco dovrebbe rimanere chiuso? A quali condizioni gli attuali gestori, capitanati da Vivaticket, si troverebbero a lavorare nel periodo di proroga? Potrebbe rispuntare – nonostante da palazzo Spada arrivino dinieghi – l’dea di una breve gestione in house a questo punto solo nei fine settimana?

I sindacati

Ad intervenire sulla questione, sempre più delicata anche per i lavoratori della cascata e per queloli di Carsulae, questi ultimi esclusi dalla clausola sociale, anche i sindacati che hanno diffuso una nota in cui evidenziano che "lo stato di incertezza rispetto ai tempi, in considerazione anche dell’insediamento della commissione che allo stato attuale ancora non è operativa, suscita una preoccupazione per le prospettive che potrebbero avere come conseguenza una proroga o comunque uno slittamento delle scadenze previste. Fermo restando che chiunque (impresa singola o RTI) si aggiudicherà l’appalto sarà il soggetto con cui ci si confronterà sull’organizzazione del lavoro, c’è però, la necessità di capire come si intende gestire la cascata e in particolare il parco nel periodo ottobre-febbraio per le ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori. Le ore previste nel bando possono garantire l’impiego degli attuali occupati a tempo indeterminato anche nel periodo invernale. Per le organizzazioni sindacali è necessario avere un percorso di continuità per le lavoratrici e i lavoratori che superi l’attuale fase di incertezza rispetto alle prospettive future. Le organizzazioni sindacali ribadiscono la necessità di interpretare la clausola sociale anche per gli attuali occupati di Carsulae, il bando è unico con le stesse identiche soluzioni organizzative".

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