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Martedì, 23 Aprile 2024
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Cascata delle Marmore, costo extra per le guide. Il Comune: “Impossibile cambiare la norma”

Confcommercio: “Situazione paradossale, per legge c’è libero accesso”. La Proietti: “Non è possibile liberalizzare il servizio di visite guidate”

Guide turistiche “discriminate” alla Cascata delle Marmore. E’ quanto denuncia Confcommercio, che parla di “situazione paradossale” che si è venuta a creare nel sito turistico della Valnerina in merito al ticket richiesto a questa figura professionale al momento dell’ingresso. Una situazione che però, replica il Comune, è impossibile cambiare perché gli accordi previsti non lo permettono. 

A richiedere interventi è Maddalena D’Amico, presidente dell’associazione guide turistiche dell’Umbria, di Confcommercio: “Paradossi del turismo umbro: mentre gli imprenditori stanno facendo il possibile per recuperare il tempo perduto, freni incomprensibili rischiano di rallentarne la ripartenza. Alla Cascata infatti è richiesto agli operatori turistici (per legge hanno libero accesso ovunque, ndr) il pagamento di un corrispettivo extra a persona, oltre al biglietto di ingresso, per poter effettuare la visita guidata con la propria guida. La visita guidata viene chiesta prevalentemente nell’ambito di un pacchetto che comprende altre destinazioni interessanti dal punto di vista turistico: per lo più, si tratta dei borghi del territorio circostante, che dall’interesse verso la Cascata possono solo trarre beneficio, e viceversa. Il nostro è un servizio inserito in un contesto più ampio e diverso da quello reso da chi gestisce il Parco della Cascata; pertanto, non facciamo concorrenza. Non riusciamo proprio a capire perché il nostro lavoro debba essere così penalizzato dalla richiesta del pagamento di un extra. Dalle guide autorizzate e dagli operatori turistici ci giungono continuamente segnalazioni e lamentele relative a tali richieste immotivate che, inevitabilmente, rischiano di danneggiare i turisti ed i professionisti del settore”.

Della vicenda sono stati naturalmente investiti il Comune di Terni e i gestori della Cascata delle Marmore. È stata anche coinvolta la Regione, la quale ha esperito tentativi di mediazione che, però, non hanno ancora avuto i risultati sperati. Il Comune, dal canto suo, parla di “accordi tecnici già presi e della impossibilità di fatto di modificare il tutto. 

“Il Comune - replica l’assessore al Turismo Elena Proietti - sta gestendo l’area della Cascata attraverso le linee operative di un Piano di Marketing Turistico e Territoriale, non solo tattico, ma di prodotto e di servizio. Per questo è previsto lo strumento degli accordi di sussidiarietà tra Comune, Appaltatore dei Servizi Turistici e gli operatori che svolgono a vario titolo attività collaterali anche di rilevanza economica. Lo strumento dell’accordo di sussidiarietà consente al Comune di governare le relazioni e le sinergie nel rispetto del principio della legalità dell’azione amministrativa e di sviluppare importanti progetti rivolti a determinare quella rete necessaria ad un serio progetto di sviluppo e che non può essere basata solo sulla tutela degli interessi delle singole categorie. Tutte le attività che si svolgono tengono conto di un piano tariffario inserito tra i  servizi a domanda individuale. Tali tariffe, contribuiscono a garantire il piano di riequilibrio finanziario di un ente, il Comune, che, come è noto, si trova in stato di dissesto finanziario; perciò l’insieme organico dei proventi è funzionale alla copertura dei costi di gestione, al fine di garantire il funzionamento complessivo di tutta la complessa macchina organizzativa. Ad oggi non sussistono le condizioni giuridiche e di sostenibilità economica per non applicare doverosamente le tariffe a domanda individuale che devono generare i proventi per sostenere il prosieguo dei servizi appaltati e i proventi per coprire il disavanzo economico del dissesto finanziario,  secondo un rigido piano di rientro pluriennale”.

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