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Case popolari, premiata la residenza. Cecconi: “Vantaggio per italiani e stranieri che hanno investito su Terni”

Approvato il nuovo regolamento comunale sull'edilizia residenziale pubblica. Ma i 15 anni di residenza continuativa fanno discutere: “Penalizzati i più giovani, danno ai cittadini ternani” | VIDEOINTERVISTA

“È un evento per la città”, commenta con soddisfazione l’assessore alle politiche sociali Marco Celestino Cecconi, facendo riferimento al nuovo regolamento comunale sull'edilizia residenziale pubblica approvato giusto ieri pomeriggio. E prosegue: “Ci sono molti elementi innovativi, perché vengono ampliati il numero dei parametri all’interno dei quali tutti i cittadini potranno avvalersi. Possono avere un punteggio dedicato, ad esempio, le persone con famiglie numerose, i giovani che escono da un percorso di recupero, chi ha perso il lavoro oppure ancora le donne con figli a carico uscite da un percorso di violenza”.

La lista è lunga. Ma tra i tanti parametri proposti, ce n’è uno in particolare che fa discutere: sono gli anni di residenza continuativa, che vengono alzati a 15 rispetto ai 10 dello scorso regolamento.
Ecco come funzionerà: 

Il regolamento, che tiene conto delle disposizioni regionali in materia, introduce novità sull'assegnazione di una parte del punteggio – 4 punti su 18 – rispetto alla quale il comune dispone in maniera autonoma. La modifica più sostanziosa prevede proprio che 15 anni di residenza continuativa a Terni diano 4 punti. Per la maggioranza di tratta di una introduzione equa, come spiega il capogruppo della Lega Cristiano Ceccotti, secondo il quale "i 4 punti in più sulla residenza andranno a premiare le famiglie che hanno contributo alla crescita della città, comprese quelle straniere che si sono perfettamente integrate e che pure hanno pagato, come tutti, la crisi di questi anni".

Un punteggio che però non piace alle opposizioni: “Si tratta di una situazione surreale, che colpisce i giovani che si sono dovuti momentaneamente allontanare da Terni per questioni di lavoro e che magari ora sono rientrati”, commenta Thomas De Luca, M5S.

E aggiunge Valdimiro Orsini, Pd: “Si sta facendo un danno ai cittadini ternani. Si puniscano i ternani che hanno avuto residenza altrove, anche nei comuni limitrofi. Andrebbero agevolati i giovani che arrivano da situazioni difficili, le donne oggetto di violenza, i coniugi separati sono i veri disagiati, il resto è propaganda". Alessandro Gentiletti, Senso Civico: “Noi siamo per mantenere nel regolamento il criterio dei 10 anni, che ci sembra un punto di accordo delle varie istanze, in una concezione più liberale. Invece la maggioranza si è dimostrata chiusa e intollerante, rifiutando ogni mediazione”.

La discussione in aula

Per l'assegnazione della quota di punteggio comunale vengono riconosciute le situazioni di disagio lavorativo, familiare e giovanile. Bocciati tutti e dieci gli emendamenti presentati dalle opposizioni, mentre ne sono stati approvati due presentati dalla maggioranza.

L’emergenza abitativa non si esaurisce con questo regolamento – aggiunge Michele Rossi, Terni Civica – rimane aperto il problema di avere un maggiore numero di appartamenti per l’edilizia residenziale popolare, in particolare sul fronte degli sfratti esecutivi. Va valorizzato inoltre l’housing sociale, con appartamenti a prezzi calmierati".

Posizioni su cui interviene anche lo stesso assessore per fare chiarezza: “Delle 550 domande solo un terzo sono state ritenute valide e c’è una penuria di immobili – conclude Cecconi – una delle azioni amministrative, in questi primi cento giorni, è il recupero degli immobili. Ci sono interventi fermi da anni, che hanno sedimentato ritardi gravi e colpevoli anche per la agibilità di alcuni immobili che da 24 mesi attendono il collaudo. L’unica formula possibile per il finanziamento di tali interventi è la permuta, considerato il dissesto dell’Ente”.

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