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Nuovo centro commerciale, il confronto: “Tutte queste strutture non possono essere mantenute in vita dai ternani”

Al vaglio della prima commissione consiliare la “variante parziale al Prg Parte operativa e al Paip località Maratta Est”

Rinviato a nuova seduta l’atto, esaminato in prima commissione consiliare, denominato “variante parziale al Prg Parte operativa e al Paip località Maratta Est” e concernente la realizzazione di un nuovo centro commerciale nella zona semiperiferica della città. La richiesta è stata avanzata da Patrizia Braghiroli (Fratelli d’Italia) in modo tale da poter aver a disposizione tutti gli atti propedeutici ad un approfondimento della questione.  

Ad illustrare il tema l’assessore all’urbanistica Federico Cini: “La proposta è stata oggetto anche di un’interrogazione. Fa riferimento alla variante parziale al Prg nella zona di Maratta Est. Si innesta su un percorso attivo che prevede il leggero cambiamento di alcuni aspetti legati alla viabilità e localizzazione degli interventi. Nell’ipotesi di variante formulata dalla ditta, sono previsti tre passaggi: rivisitazione della viabilità con focus su ulteriore rotatoria. Le due aree edificabili vengono unite e spostata la previsione ovvero il parcheggio è previsto nel lato opposto sia a servizio nella nuova viabilità che a servizio dell’area archeologica. Infine l’aumento leggero di cubatura”.

Il capogruppo di Terni civica, Michele Rossi ha avanzato tutte le proprie perplessità: “La variante conviene soprattutto a chi vuol realizzare il centro commerciale. Permettiamo di costruire la nuova viabilità entrando in un’area di vincolo archeologico. Non so come la Soprintendenza possa accettare una cosa del genere. Trovo assurda una previsione del genere. Siamo fuori dal mondo. Con una variante urbanistica - proposta dal privato - si vuol far realizzare tutta la viabilità a servizio dello stesso in un'area sottoposta a vincolo archeologico e addirittura invadendo anche se per poco la stessa area archeologica già definita. La nuova viabilità di servizio può essere realizzata a monte del nuovo centro commerciale (Lato Ovest) in una zona molto più lontana dal sito archeologico". 

Ulteriori aspetti sono stati trattati da Valentina Pococacio del Movimento 5 Stelle: “Ricordo, a suo tempo, la contrarierà dell’allora consigliere Melasecche. Più volte la espresse e richiese che tale area entrasse nella disponibilità del Comune. Fa sorridere che questa pratica venga portata avanti dalla giunta della sua stessa appartenenza partitica. Ci preoccupiamo dei parcheggi e non di valorizzare il parco archeologico. Stiamo dando attuazione ad un progetto datato di dieci anni. Continuiamo ad aprire strutture commerciali dimenticando che la capacità economica dei ternani è quella che è. Questo tipo di commercio non è neppure fonte di turismo. Quante strutture commerciali i ternani possono mantenere in vita?” si chiede la consigliera.

La precisazione dell’architetto Claudio Bedini: “L’area di intervento della ditta è limitrofa, prossima a quella archeologica. Pertanto non la investe. Tutto deve essere fatto per non arrecare eventuali danni. Quello che spetta a noi, come uffici, è verificare la pratica. Quando abbiamo tutti i pareri positivi al termine della conferenza di servizi per noi è fatta bene”.

Infine Patrizia Braghiroli: “L’atto merita un approfondimento per leggere tutti i pareri e gli atti che ad oggi non abbiamo avuto modo di visionare”. Così è stato.

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