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Centro per l’impiego, apertura a rischio: “Affitto e bollette devono essere pagate dal Comune”

La riforma dell’Arpal prevede che le utenza siano a carico dei Comuni, la Provincia anticiperà le spese fino a fine mese dopo un’ulteriore proroga

L’ennesima proroga è arrivata allo scadere del 2019, ma ora è certo che la Provincia non potrà più anticipare i costi di affitto e utenze. Il “caso” del Centro per l’impiego inizia con l’avvertimento del presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, che evidenzia come gli uffici di via Annio Floriano siano stati aperto dal 2 gennaio solo a seguito di “una presa di responsabilità” da parte della Provincia stessa. Presa di responsabilità che ha riguardato il pagamento di affitto e bollette – per diverse decine di migliaia di euro - per un ulteriore mese, mentre la nuova normativa prevede che dal 2020 tali oneri siano presi in carico dai Comuni.
Nonostante le diverse richieste di incontri inviate a Comune, Regione ed Arpal, l’ultima delle quali circa un mese fa, nessuna risposta è arrivata in merito al necessario “passaggio di consegne”.

La Provincia: “Pagheremo solo fino a gennaio”

Per quanto ci riguarda – conclude il presidente -, proprio per non interrompere un pubblico servizio, di evidente importanza, come quello legato al lavoro, tema di strettissima attualità in tempi di crisi, abbiamo deciso di continuare il pagamento dei costi ma solo fino a fine gennaio, dopo di che saremo costretti ad interrompere e a demandare la questione agli enti che per legge ne sono competenti. “Per legge – spiega il presidente Lattanzi – i costi del Centro per l’impiego, oggi Arpal devono essere a carico dei Comuni dell’ambito di riferimento e non della Provincia. Il nostro ente, come noto, è stato privato, dalla legge Delrio, di questa funzione con il personale e le deleghe passate alla Regione Umbria. Come già stabilito dalla legge nazionale 28 febbraio 87, n.56, i costi delle strutture sono previsti a carico dei Comuni e gli stipendi a carico invece dell’agenzia regionale Arpal. Come Provincia - sottolinea il presidente - abbiamo continuato ad anticipare le spese fisse per il 2019 al fine di evitare l’interruzione delle prestazioni in base ad una convenzione con Arpal Umbria in virtù della quale l’ente regionale ci ristorna le spese sostenute. Ma questa dinamica finanziaria - osserva - è molto lenta e soprattutto non è in linea con la normativa, tenendo a che conto della situazione economica della Provincia di Terni. E’ tempo ormai che i Comuni e gli altri enti interessati facciano la loro parte.

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