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Storia di Terni, il rogito notarile scolpito sulla facciata della chiesa: l’unico caso al mondo conosciuto GALLERIA FOTOGRAFICA

Il cimitero di Collescipoli custodisce la chiesetta di Santo Stefano. Un vero e proprio gioiello di architettura romanica che risale presumibilmente al 1089

Un gioiellino custodito all’interno del cimitero di Collescipoli. La chiesetta di Santo Stefano è raggiungibile da una porta di ingresso, accanto alla fermata dell’autobus, collocata nella parte antica del camposanto, a pochi metri da quella di recente costruzione. Detiene una particolarità, probabilmente unica al mondo che merita di essere apprezzata in ogni suo dettaglio.

Secondo le ricostruzioni degli storici, ed in tal senso sono molteplici i testi prodotti, sulla facciata della chiesa di architettura romanica è presente uno scritto in latino, dove è stato scolpito un rogito notarile. Nella parte sinistra è possibile visionare l’atto di donazione a cura di Pietro e Bernardo, Falcone, Litaldo e Gualfredo Rapizone, Guido e Tebaldo Crescenzo, Pepone Farulfo i quali decisero di affidare la chiesa al sacerdote Lupo, mediante ‘charta donationis’.

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Dalla parte opposta invece il documento di accettazione che ne attestava il passaggio. L’ulteriore particolarità dell’epigrafe è che fu redatta, su di una struttura di travertino. A separare gli scritti una formella decorata da un rilievo, attraverso una scena di crocifissione, dedicata al Signore, alla Vergine e ai santi Stefano e Giovenale. L’atto di donazione risale al 18 febbraio 1094. Tutto ciò è riscontrabile all’esterno della struttura.

Secondo quanto riporta Maria Luisa Bottazzi, in ‘Alienazioni a titolo gratuito in documenti dei Secoli XI e XII’ all’interno della chiesetta di Santo Stefano: “Vennero apposte due delle più significative chartae lapidarae fino ad oggi raccolte. Un genere che abbiamo imparato a riconoscere ma che, a Collescipoli, presentano qualche ulteriore importante caratterizzazione utile volta a definire sempre più efficacemente il rapporto tra la documentazione manoscritta medievale, le chartae e quella monumentale scolpita: le epigrafi”. Per avere ulteriori ragguagli segnaliamo – tra gli altri - il portale Iluoghidelsilenzio.it e le opere di Angelelli, Riccioni e Ceroni.  

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