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Cinquanta ternani ogni giorno alla mensa dei poveri: “Hanno perso lavoro, casa e affetti. Spesso vivono con una pensione misera”

Grazie al contributo della Fondazione Carit e dei frati francescani di Assisi, la struttura gestita dall’associazione di volontariato San Martino ha continuato a lavorare anche nelle fasi più critiche dell’emergenza Covid

La maggioranza degli ospiti sono italiani - circa il 90% - in età compresa fra i 40 e i 75 anni. Il più anziano ha 88 anni. Scarse sono le presenze femminili. La maggior parte hanno perso lavoro, casa e affetti familiari, si tratta per lo più di persone che vivono con una pensione misera.

L’attività della mensa dei poveri San Valentino della Caritas diocesana - associazione di volontariato San Martino continua incessante in tempo di pandemia. L’accoglienza e il servizio ai tavoli, cioè in presenza, non è stato mai interrotto anche durante i giorni più critici della pandemia da Covid19. La mensa è diventata la porta di accesso ai tanti servizi messi in atto ed è diventata il punto di riferimento di tante persone che hanno bisogno di aiuto.

In questo periodo di restrizioni per le disposizioni anti Covid, la mensa accoglie circa 50 persone, con l’ingresso in sala di una persona alla volta fino al numero di 10 presenti a turno. L’accesso è consentito previo controllo temperatura con termometro laser a tutti i commensali prima dell’accesso al locale della mensa.

Altre persone vengono accolte nel nuovo gazebo riscaldato e arredato, adiacente alla mensa, quando in sala non c’è posto o occorre tempo per la sanificazione effettuata ogni volta che l’ospite termina di mangiare; altri usufruiscono del cestino viveri che può essere ritirato da mezzogiorno.

Il tutto grazie anche al contributo di 8.044 euro della Fondazione Carit, nell’ambito del bando Emergenza Covid, sostegno attività delle associazioni senza fine di lucro ed enti ecclesiastici, volontariato, filantropia e beneficenza, che sono stati destinati all’allestimento del gazebo e alle spese per i beni di consumo.

Anche il progetto francescano di carità e di evangelizzazione “Con il cuore nel nome di Francesco” dei frati francescani del sacro convento di Assisi ha dato un contributo per la gestione della mensa.

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