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Cittadella giudiziaria a Terni, adesso si fa sul serio: si muove il ministero, i passi e gli scenari

Vertice con il sottosegretario Francesco Paolo Sisto per definire gli sviluppi dell’area di corso del Popolo. Raffaele Nevi (Forza Italia): finalmente il Governo prendo in carica la situazione dell’edilizia giudiziaria in città

Fino ad ora c’era solo il buco. Da domani ci sarà – finalmente – anche la pezza. La cittadella giudiziaria di corso del Popolo a Terni sembra infatti essere entrata in una fase decisiva dopo un lungo – troppo lungo – periodo di promesse a cui però non sono seguiti fatti concreti.

Fondamentale il passaggio per cui nella giornata di ieri il procuratore della Repubblica, Alberto Liguori, e il presidente del tribunale, Rosanna Ianniello, hanno incontrato il sottosegretario al ministero della giustizia, Francesco Paolo Sisto in visita al cantiere di corso del Popolo  “Facilitatore” del vertice il parlamentare ternano di Forza Italia, Raffaele Nevi.

Che a margine dell’incontro sottolinea come “finalmente il Governo prende in carica la situazione dell’edilizia giudiziaria in città”. Già, perché in realtà sembra che quanto si è detto – ma non fatto – in questi anni sulla “buca” di corso del Popolo, non è stato altro che una proiezione virtuale di sogni locali. O meglio, nei cassetti del ministero non c’era nulla di concreto, o nulla che potesse diventarlo, soprattutto in relazione alla possibilità di costruire un edificio che ospitasse la sede della procura ternana accanto al palazzo del tribunale.

In queste settimane il ministero della giustizia ha invece ultimato la definizione dei nuovi standard relativi all’edilizia giudiziaria ed ora sembra davvero il momento di essere arrivati ad un punto di svolta. Per prima cosa, la prossima settimana il tribunale di Terni invierà al ministero tutte le informazioni su aree necessari, spazi e possibili disponibilità. Sulla base di questi dati, il ministero individuerà le esigenze da mettere a disposizione di una eventuale cittadella giudiziaria per Terni.

Dal 2015, da quando con la legge di stabilità il Governo ha ripreso in carico diretto tutti gli interventi sull’edilizia giudiziaria, è infatti il ministero che decide e che pagherebbe i lavori. Il progetto c’è da tempo ed è stato riveduto e corretto quando è diventata realtà l’accorpamento con il tribunale di Orvieto. Gli uffici della giustizia prenderebbero tutti e sei i piani dell’edificio che si vuole costruire, con due piani interrati che risolverebbero il problema degli archivi. Nel piano non rientrerebbe la suggestiva passerella di vetro che avrebbe dovuto collegare il nuovo edificio con l’attuale palazzo del tribunale. Dal punto di vista economico, l’intervento gira intorno ai 10 milioni di euro che, come detto, dovrebbe finanziare il ministero della giustizia che ora paga l’affitto all’Ater per ospitare gli uffici della procura a palazzo Gazzoli, accantonando dunque l’ipotesi di un costruttore che si farebbe carico dei costi, affittando poi la struttura.

Non è però scontato che la “buca” di corso del Popolo sia la destinazione finale degli uffici giudiziari. In base alle carte, il ministero valuterà e poi deciderà quale sarà la sede più idonea e conveniente, anche da un punto di vista finanziario. Però intanto se ne è cominciato a parlare. Davvero.

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