Collescipoli, altro duro colpo per il paese: “Dal sogno del rilancio allo sbaracco totale. Il borgo verso la desertificazione”
Pochissime le attività rimaste aperte in una stagione turistica che si annuncia di ulteriore rilancio per tutto il territorio. Volontari e Pro Loco in campo per la pulizia ed il decoro
Un ulteriore duro colpo per la frazione di Collescipoli. L’università telematica Pegaso infatti è in procinto di salutare palazzo Catucci, dopo la sottoscrizione del primo accordo con il Comune di Terni, risalente all’anno 2017. L’ateneo infatti è prossimo al trasferimento e, con tutta probabilità, cambierà location. Come è noto il complesso aveva ospitato, in precedenza, la facoltà di Economia di UniPg per diversi anni riportando il borgo ad essere animato, come non accadeva da tempo.
Allo stato attuale l’abitato di Collescipoli può contare su un’attività di generi alimentari, un ostello, una farmacia, uno sportello delle Poste ed un Centro sociale, il quale vive una fase di difficoltà. Eppure i residenti si prodigano alacremente per renderlo vivo, dando vita a molteplici iniziative anche in termini di decoro. Tuttavia il rischio di desertificazione è concreto e gli abitanti guardano alla nuova amministrazione che potrebbe attuare un progetto di rilancio complessivo, delle ormai ex antiche municipalità.
A fornire un proprio punto di vista è l’ex capogruppo del Movimento cinque stelle Federico Pasculli che conosce piuttosto bene le dinamiche del paese: “Collescipoli va verso la desertificazione, dal sogno del rilancio tramite il progetto dell'università allo sbaracco finale. Il circolo prossimo alla chiusura, colpa gravissima della passata amministrazione, ora segue l'abbandono di Palazzo Catucci, uno dei palazzi storici più prestigiosi di tutta Terni. Che ne sarà del palazzo?. Farà la fine del chiostro che sta venendo giù a pezzi un po’ per volta?. Il progetto della città della musica sparito, università sparita, speriamo che non ci portino via anche gli gnocchetti, la nuova amministrazione cosa farà?”.
L’amore per il borgo però va oltre le difficoltà, come accaduto di recente grazie all’impegno dei volontari che hanno dato vita ad operazioni di pulizia, in occasione del settimo anno di attività. Ulteriore testimonianza tangibile l’iniziativa annunciata dalla Pro Loco la quale dà appuntamento a sabato 24 giugno per pulire il paese, iniziando da fuori le mura per poi proseguire poi anche all’interno. Il ritrovo è previsto per le 8.30 per tutti i partecipanti con pausa caffè, prevista a metà mattinata. Buone notizie anche sul fronte cantieri poichè è stata riaperta la strada che rimanda alla chiesa di Santa Maria Maggiore.
Le riflessioni a margine sono doverose. Da una parte Collescipoli attraversa da anni una fase di spopolamento, ormai perdurante. Contestualmente i gioielli detenuti all’interno potrebbero favorire un incremento del turismo, se veicolato nel modo corretto e mediante dei servizi da fornire ai visitatori. Il borgo rientra nei percorsi dei camminamenti, offre suggestivi panorami oltre ad ospitare delle bellezze che meritano di essere valorizzate appieno. Insomma per non rischiare la desertificazione occorre cambiare decisamente rotta anche perché, l’estate 2023, si annuncia di ulteriore rilancio per il comparto del turismo.
Intervento
Il pensiero di Stefano Vitaloni di Terni civica: “Come comunità di Collescipoli manifestiamo preoccupazione per la notizia di un prossimo trasferimento dell’Università Telematica Pegaso, che ha espresso l’intenzione di lasciare la sede di Palazzo Catucci, lo storico edificio rinascimentale che domina la piazza principale del paese. Questa era subentrata nell’utilizzo dopo lo spostamento della facoltà di Economia dell’Università di Perugia nella sede di San Valentino. Il contratto d’uso, stipulato nel 2017, aveva la durata di sei anni, in cambio di un uso gratuito impegnava l’Università Pegaso nella manutenzione ordinaria e straordinaria”.
Ed ancora: “In questi anni la struttura è stata utilizzata anche per eventi e resa spesso disponibile per visite guidate, garantendo una continua fruizione e occupando cinque persone nella gestione. Con la partenza dell’Università Pegaso corriamo il rischio che il Palazzo finisca sotto chiave e poi nell’abbandono, subendo la stessa sorte del vicino convento”.