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Commemorazione dei defunti, Giuseppe Piemontese: “Una famiglia unica che ricorda e piange i propri figli”

Al cimitero cittadino di Terni la celebrazione dei defunti alla presenta del sindaco Leonardo Latini, del questore Bruno Failla e del prefetto Emilio Dario Sensi

Una santa messa, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, per la commemorazione di tutti i defunti. Nel corso della mattinata di oggi – martedì 2 novembre – si è svolta la celebrazione presso il cimitero cittadino, alla presenza del sindaco Leonardo Latini, del prefetto Emilio Dario Sensi e del questore Bruno Failla. Inoltre delle massime autorità e civili e militari cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma, concelebrata dal vicario generale della diocesi monsignor Salvatore Ferdinandi, dal cappellano del cimitero padre Mario Lendini e da numerosi sacerdoti della città. Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si sono recate in questi giorni al cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nel ricordo. Dopo la celebrazione è seguito un momento di raccoglimento, all'interno del cimitero e la benedizione da parte del vescovo delle tombe lungo i viali del cimitero, ricordando i defunti a causa della pandemia, ma soprattutto tutti quei i morti che sono stati privati di una degna sepoltura.

Nel corso dell’omelia il vescovo Piemontese ha affermato: “Siamo qui, come comunità ecclesiale per testimoniare la nostra convinta fede e ferma speranza nella risurrezione di Gesù, ma anche della risurrezione nostra e dell’umanità intera. Lo facciamo con la memoria dei nostri cari, con la celebrazione della Messa, con la preghiera. Ma siamo qui anche come comunità civile, rappresentata dalle Istituzioni civili e militari: una famiglia unica, che ricorda e piange i propri figli, tutti, specie quelli che hanno lasciato questo mondo e la comunità in maniera prematura per malattia, disgrazia, calamità naturali o violenza: i morti sul lavoro, negli ultimi tempi, ahimè notevolmente aumentati, tutti quelli, civili e militari che hanno perso la vita nell’adempimento del dovere”.

Il ricordo di Giuseppe Piemontese: “Vogliamo riportare alla memoria il giorno, quando in piena pandemia e quarantena generale, insieme al sindaco Latini, o ai sindaci di Narni e Amelia, ho pellegrinato tra i viali dei rispettivi cimiteri, chiusi al pubblico, per rendere onore ai defunti, sepolti in fretta a causa della pandemia, senza liturgia funebre e senza la presenza devota e testimoniale dei familiari. In un momento di relativa tregua della pandemia – ha sottolineato il vescovo - siamo invitati a riparare a quelle sepolture veloci e disadorne, a commiati quasi strappati e veloci, e a rendere onore ai nostri morti con la presenza, il pellegrinaggio carico di pietà, la Santa Messa e la preghiera. Per ripartire da questa esperienza più coraggiosi ed entusiasti nella cura e promozione della vita e del convivere civile”.

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