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Dirigente comunale “senza titoli”, dopo le accuse spuntano le carte: il precedente “sospetto”

Terni, “caso” Accardo: nel 2021 l’esclusione da un concorso bandito dalla Usl Umbria 1 per “mancato possesso dei requisiti specifici” che sembrano essere gli stessi necessari per il welfare del Comune di Terni

Alla pagina due della delibera numero 1006 dell'8 settembre del 2021 firmata dal direttore generale della Usl Umbria 1 vengono indicati i profili idonei e quelli non idonei in relazione all'avviso pubblico "per titoli e colloquio, per eventuali assunzioni a tempo determinato nei posti di dirigente amministrativo".

Sono 29 le posizioni “che risultano regolari e conformi alle prescrizioni del bando”. “Non sono risultate, invece, regolari e conformi alle prescrizioni del bando le domande presentate dai candidati sotto elencati per le motivazioni per ciascuno indicate”. E in questo elenco, compare anche Donatella Accardo.

L'attuale dirigente a istruzione, cultura e welfare del Comune di Terni è finita qualche giorno nel mirino del consigliere comunale del gruppo misto, Emanuele Fiorini, che ha sollevato una serie di perplessità relativamente al fatto che la stessa Accardo non fosse in possesso dei titoli necessari per partecipare al bando indetto nel 2020 da Palazzo Spada proprio la direzione del welfare. In particolare, rilevava Fiorini, l’articolo 2 del bando municipale prevedeva che per essere ammessi al concorso, i partecipanti dovessero essere in possesso di “un diploma di laurea vecchio ordinamento in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio o equipollenti o laurea specialistica di cui al decreto ministeriale n. 509/1999 o laurea magistrale di cui al decreto ministeriale 270/2004, equiparati ai diplomi di laurea del vecchio ordinamento sopra indicati, secondo quanto stabilito dal Decreto interministeriale 09.07.2009, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 233/2009.

Ma, dalla verifica del curriculum della dottoressa Accardo, pubblicato sul sito dell’ente nella sezione amministrazione trasparente - scriveva Fiorini - si evince che la stessa ha una laurea specialistica in statistica e informatica per l’azienda, un titolo che potrebbe non essere né equipollente né equiparato al diploma di laurea in giurisprudenza, scienze politiche ed economia e commercio, in base a quanto stabilito dai decreti ministeriali riportati all’art. 2 comma 1 del bando di concorso".

screenshotOra, secondo il documento dell’azienda territoriale del 2021, “Accardo Donatella” è dichiarata “non in possesso dei requisiti specifici di ammissione richiesti al punto 1 lettera C e lettera D del bando, ovvero diploma di laurea vecchio ordinamento in giurisprudenza, in scienze politiche o in economia e commercio o altra laurea equipollente, oppure laurea specialistica o magistrale equiparata ai sensi del decreto ministeriale del 9 settembre 2009". Fra i motivi di esclusione anche l’anzianità di servizio effettivo “di almeno 5 anni corrispondente alla medesima professionalità”, requisito però questo che era specifico per il bando Usl.

Sembrerebbe insomma che per un concorso i titoli di studio fossero sufficienti e per l’altro no. Argomento questo che potrebbe finire tra le questioni in discussione nell’ambito degli approfondimenti che la quarta commissione di Palazzo Spada – come richiesto dallo stesso Fiorini, appoggiato da Pd e M5S – dedicherà al “caso” Accardo.

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