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Torri fragili, si muove il Comune di Terni: consolidare i monumenti per nuove forme di sviluppo della città

Impegno della prima commissione consigliare di Palazzo Spada: si comincia con la struttura pentagonale di Cesi, poi un “progetto complessivo” sui sistemi di difesa del Ternano

Il sistema di difesa di Terni e dei suoi centri minori ha bisogno di essere difeso. Dal tempo, dall’incuria e dal degrado che stanno rischiando di sbriciolare un patrimonio artistico e culturale di primissimo piano. Ne ha preso atto la prima commissione consigliare del Comune di Terni che oggi, 20 giugno, ha votato all’unanimità un atto di indirizzo che riguarda l’impegno per la salvaguardia della torre pentagonale della rocca di Cesi e più in generale del ricco patrimonio storico e documentali delle torri, mura e porte del territorio comunale. “Si tratta – commenta la presidente Sara Francescangeli - di una azione rilevante che punta a consolidare le radici storiche e monumentali di Terni e ad aprire nuove forme di sviluppo per la città”.

L’atto di indirizzo è incentrato sul lavoro congiunto con la Soprintendenza per procedere ad un censimento completo dello stato di conservazione di questi manufatti, al fine di avviare quanto prima il restauro per evitare ulteriori, rovinosi crolli. Il documento fa anche riferimento alla possibilità di intercettare finanziamenti dall’Unione europea per promozione e valorizzazione del sistema difensivo di Terni e dei suoi centri minori.

Per quanto riguarda la torre pentagonale di Cesi e più in generale le testimonianze del sistema di difesa e avvistamento del territorio ternano, è intervenuto l’assessore ai lavori pubblici, Enrico Melasecche: “Il sito di Sant’Erasmo, con tutto il sistema di avvistamento e di difesa, costituisce una eccellenza assoluta, dall’alto valore storico e monumentale, le attuali condizioni ne determinano una emergenza che deve essere al più presto affrontata, anche in un’ottica di valorizzazione turistica e attrattiva. La città ha il dovere morale di affrontare il problema e di rimettere in rete tutte le intelligenze e le sensibilità utili al fine di evitare che il degrado accumulato negli anni comprometta definitivamente strutture ed edifici di grande bellezza che costituiscono da secoli elementi caratterizzanti del paesaggio. Ho aperto, anche su questo fronte, un dialogo con la Soprintendenza al fine di mettere in atto quegli interventi necessari innanzitutto alla messa in sicurezza e quindi al restauro e alla valorizzazione della torre pentagonale di Cesi, annullando in particolare i danni dei crolli più significativi e deturpanti, come ho potuto constatare direttamente nel sopralluogo che ho effettuato nei giorni scorsi. L’obiettivo a medio termine è un progetto complessivo che crei un circuito culturale basato su queste antichissime torri, un filo conduttore della nostra storia, una iniziativa dal grande impatto attrattivo”.

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