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Terni, Valeria Crescenzi in finale ad un Festival internazionale: “La musica grande costante che mi ha indicato la strada da percorrere”

La cantautrice ternana concorre al Festival internazionale di cinematografia sociale ‘Tulipani di seta nera’ con l’ultimo singolo: ’Adam’

Un connubio iniziato da fin da piccina, grazie ad una esuberanza musicale che l’ha sempre contraddistinta. La cantautrice ternana Valeria Crescenzi è da poco uscita con il suo ultimo singolo, denominato ‘Adam’ in corsa al XVI Festival internazionale di cinematografia sociale ‘Tulipani di seta nera’. L’evento si svolgerà dal prossimo 4 al 7 maggio a Roma, ed ha l’obiettivo di promuovere le opere audiovisive, che meglio rappresentano il racconto dei temi sociali e della sostenibilità. Per poterla sostenere è possibile accedere al sito www.tulipanidisetanera.it per poi cliccare su #socialclip selezionati. 

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it Valeria Crescenzi racconta la sua storia professionale, mutata a seguito delle numerose esperienze annoverate, nel corso del tempo: “La musica è una compagna di viaggio quotidiana. L’ho scelta in modo istintivo, fin da piccola, nonostante a casa non ci siano professionisti del settore. Una vena artistica che ho potuto coltivare però anche grazie al supporto dei miei familiari”. Una liaison inequivocabile: “Dapprima la scelta di frequentare la scuola media Marconi, ad indirizzo musicale, per poi proseguire al Conservatorio, non tralasciando affatto gli studi superiori. Alla fine mi sono ritrovata a conseguire un doppio diploma, quello scolastico e quello di conservatorio in flauto traverso”.

Gli artisti come fonte di ispirazione: “I classici in primo luogo come Dalla e Battisti. Inoltre Elisa ed ultimamente anche Mengoni e Madame. Ho sempre studiato tanto e, contestualmente, cercavo di farmi spazio andando a fare le serate, a partire dall’età di 16 anni. Tutto ciò ha generato una forte attitudine e predisposizione per il canto. Di sicuro la base classica è stata indispensabile per me, sia per la composizione che per l’orientamento generale”. Una gavetta iniziata girando i locali: “Quando ho capito che tutto ciò poteva diventare una vera valvola di sfogo allora non mi sono fatta sfuggire l’occasione. Andavo a cercare le opportunità migliori, dove poter portare la mia musica. All’inizio interpretavo le canzoni degli altri – come accade di consueto – per poi scrivere e credere in tutto ciò che rappresentava me stessa”. Ulteriore particolarità: “Il contatto con il pubblico consente di esprimersi e raccontare una parte molto personale di me stessa”.

La svolta arrivata all’età di vent’anni: “Il percorso di cantautrice è stato originariamente autocentrato su vicissitudini, storie personali che raccontavano senza svelare troppo. Nel tempo ho ampliato alcune vedute, facendomi ispirare da altre persone, storie, punti di vista, viaggi. Sentivo poi il bisogno artistico, di essere accompagnata da una guida. Ho avuto incontri professionali e artistici più o meno fortunati ma comunque fondamentali nel mio percorso di crescita. Negli ultimi anni però, mi sono ritrovata da sola in qualche modo ed il processo di maturazione è stato fortissimo. Prendendo in mano la situazione ho messo davanti a tutto la mia Valeria persona. Ci è voluto il tempo necessario ma adesso mi sento assolutamente giusta nel posto giusto”.

Le principali soddisfazioni di una carriera che prosegue, in modo brillante: “Non coincidono gioco forza con i momenti di maggior successo – precisa Valeria Crescenzi – poiché riguardano frammenti particolarmente emozionanti. La prima risale alla consegna del premio Musica controcorrente, da parte del compianto Franco Califano. Non sapevo ci fosse proprio lui a premiarmi ed è stato sicuramente il mio primo passo vero nella musica. Successivamente il riconoscimento Bianca D’Aponte, il festival per cantautrici più importante in Italia, in cui ho vinto grazie alla migliore interpretazione. Infine la partecipazione ad Officina Pasolini diretta da Tosca. Poi naturalmente le selezioni di X Factor, Sanremo Giovani. Ho suonato all’ auditorium Parco della musica di Roma, presentando il disco Imperfetto, alla presenza di Mariella Nava, Grazia Di Michele e Rossana Casale”.

Un periodo piuttosto intenso: “Ho sfruttato il lockdown per scrivere canzoni, terminare un percorso di studi ed allargare anche la mia famiglia. Insomma ho messo a fuoco alcune priorità sotto il profilo umano quanto musicale. Una forte maturazione che mi ha portato ad essere la donna che sono”. Infine un messaggio inequivocabile: “La musica per me è una grande costante. La spinta ricevuta, in ogni momento, per capire, individuare e percorrere la strada giusta”. Buon cammino Valeria!.

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