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Coronavirus e ospedali, Lega e FdI dal prefetto. L'opposizione ribatte: "Prima studiate la Costituzione"

Dura replica delle opposizioni in consiglio regionale dopo la richiesta di incontro con il prefetto di Lega e FdI per denunciare la minoranza di strumentalizzare l'emergenza sanitaria: "Rivendichiamo l'insindacabilità delle nostre posizioni".

Non ci stanno le minoranze dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, dopo l'annuncio dei consiglieri ternani di Lega e FdI di voler incontrare il prefetto per denunciare il comportamento "allarmistico" dell'opposizione circa la presunta non funzionalità delle strutture ospedaliere del ternano in questa seconda fase di emergenza sanitaria. 

In una nota congiunta, i consiglieri regionali di Pd, M5S e movimenti civici ritornano sul tema: "Apprendiamo che i consiglieri regionali di Lega e Fratelli d'Italia, in nome del rinnovato clima di collaborazione, hanno interpellato il prefetto di Terni per convincerlo a intervenire sul dibattito politico, al fine di tappare la bocca alle forze politiche di opposizione.

È bene, in primo luogo, ricordare che l'ordinamento Costituzionale della Repubblica Italiana definisce in maniera chiara l'autonomia degli organi politici, i ruoli dello Stato e delle Regioni, i diritti delle minoranze nonché le garanzie del nostro statuto regionale sanciscono l'insindacabilità delle posizioni espresse dai consiglieri dell'Assemblea.

Posizioni insindacabili anche quando queste non hanno il gradimento e il visto politico della maggioranza, come nel caso dell'inutilizzo dell'ex Milizia per l'emergenza Covid, scandalosa vicenda che mette in luce le gravi contraddizioni di chi preferisce mettere i malati nelle tende o riservarsi la possibilità di trasferirli nelle Marche piuttosto che utilizzare una struttura nuova, pronta e con le utenze allacciate. Una nota fantasmagorica, a tratti grottesca, un gesto così superficiale e privo di eleganza nei confronti di una figura di garanzia istituzionale, rappresentanza dello Stato.

Non gli basta aver fatto esporre i vertici delle Usl regionali, costringendoli ad esprimere pareri politici piuttosto che tecnici nel rispondere agli atti delle minoranze. Non gli basta ignorare regolarmente gli atti formali con i quali interroghiamo la giunta regionale e ai quali, quando va bene, riceviamo risposte solo dopo diversi mesi. Oltre a non rispondere nelle sedi opportune adesso pretendono anche di mettere il bavaglio alle opposizioni. Purtroppo per loro siamo in Italia e in democrazia. Questo atto non fa che evidenziare la scarsa cultura democratica.

Oggi sappiamo che alla destra non basta governare i più grandi comuni umbri e la Regione con pessimi risultati, vogliono silenziare tutti coloro che non vogliono chiudere gli ospedali, come nel goffo tentativo dell'ospedale di Narni e dell'ospedale di Amelia poi miseramente fallito. Nei giorni scorsi abbiamo depositato formali interrogazioni ed accessi agli atti, rivolti alla giunta regionale, su quanto è accaduto proprio nelle strutture di Narni e Amelia".

E poi consludono: "Se non avremo risposta entro i tempi regolamentari o se riceveremo risposte contraddittorie e inverosimili, come accaduto in questi mesi, continueremo a denunciarlo alla pubblica opinione, ovviamente senza il visto di conformità politica della maggioranza.

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