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Coronavirus, i termini più utilizzati in questa fase di emergenza declinati al dialetto ternano

Il post sta spopolando sui social network ed è firmato da M.M. ‘Un ternanu sincero”. Ad ogni termine è associata la declinazione al dialetto

‘Lu virusse’. Una declinazione ternana ormai nota, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria. L’avremo sentita centinaia di volte, soprattutto dalla voce delle persone più anziane che della ternanità ne fanno una peculiarità. Qualcuno (M.M. ‘un ternanu sincero’) ha così deciso di fare un vero e proprio dizionario, il quale sta letteralmente spopolando sui social.

I termini più esilaranti

Da virus a ‘lu virusse’ era piuttosto facile il passaggio. Ce ne sono altre locuzioni che fanno davvero sorridere e sono ormai diventate consuetudinariamente utilizzate nel lessico quotidiano. La definizione di ‘asintomatico’ ossia ‘ncià ncazzo’ fino a distanziamento sociale ovvero ‘bbònu, n te movessi’ e assembramento ‘pipinaru’. Altro piatto forte della casa il ternanizzare termini inglesi quali lock down ‘chiudi giù tuttu’; smart working ‘lavorà llà casa’; flash mob ‘bardà, me raccomanno puntuali’; cibo take-axway ‘chiappa e va a magnà llà casa tua’.

Tra le hit del momento non poteva mancare la ‘quarantena’ che tutti abbiamo osservato da inizio marzo tramutata in ‘nte movessi da casa che appesti tutti’. Segnaliamo anche il pre triage ‘veni qua che te damo n occhiata’ ed una parola che da domenica 26 aprile è tornata fortemente in auge ossia congiunto. In questo caso la traduzione è abbastanza semplificata ossia lu picchio e la picchia.

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