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Ripartenza delle lezioni, il comitato: “Chiusure sono del tutto illegittime”

Il gruppo “A scuola Umbria”: “Non si può continuare a scaricare i problemi sulla pelle dei giovani studenti”

“Qualunque chiusura è da ritenersi del tutto illegittima”. Questo il pensiero del comitato “A scuola Umbria”, che arriva dopo le richieste da parte di molti dirigenti scolastici umbri sulla possibilità di far slittare l'apertura delle scuole. In una nota Martina Leonardi, esponente del comitato, spiega le posizioni del gruppo. 

“In base alle più recenti disposizioni, in particolare il decreto legislativo 6/8/2021, n. 111 e quello del 24/12/2021, i presidenti delle regioni e i sindaci possono derogare, per specifiche aree del territorio o per singoli istituti, alle disposizioni di cui al comma 1 esclusivamente in zona rossa e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all'insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di cui al primo periodo sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, in particolare con riferimento al loro ambito di applicazione”.

La stessa norma, oltretutto, da facoltà ai dirigenti scolastici, in assenza di disposizioni da parte delle aziende sanitarie, di “poter farsi carico della chiusura dei plessi/istituti/classi in caso di cluster e/o mancanza di personale”. “Non capiamo - prosegue il comitato - con quale motivazione si possa richiedere una chiusura generalizzata, quando i dirigenti, hanno facoltà di agire sui singoli casi. Allo stato, nel nostro Paese non sussistono – senza tema di smentita – i presupposti legali, oltre che scientifici, per disporre la chiusura delle scuole. Nessuna Regione infatti si trova in zona rossa. Molti dirigenti hanno affermato che l'apertura delle scuole creerebbe un ulteriore sovraccarico al tracciamento, già in tilt: se ne assumano la responsabilità i politici e gli amministratori e trovino una soluzione, la loro inadempienza non può ricadere ancora una volta sugli studenti. Il legislatore di fatto, per facilitare la procedura ed il tracciamento, ha alleggerito ancora di più la quarantena nonché il tracciamento: con possibilità di fare tampone in uscita anche presso le farmacie. Appare evidente che questa richiesta è l'ennesima volontà di scaricare le propria responsabilità sulla pelle degli studenti, già pesantemente colpiti dalla pandemia. Riteniamo la richiesta dei dirigenti del tutto inaccettabile stante anche ai continui richiami della Società Italiana di Pediatria sulla salute mentale dei nostri figli e delle nostre figlie: la scuola è salute”.

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