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Assembramenti, interviene la prefettura. Tutte le aree a rischio chiusura nei fine settimana

Durante la riunione in videoconferenza fra le istituzioni deputate all'ordine pubblico e la prefettura di Terni si è stabilito un piano di contenimento degli assembramenti. Si rischia la chiusura di alcune aree.

La prefettura di Terni vuole prendere il "toro per le corna" e affrontare in punta di dpcm il caos degli assembramenti in città.

Delle misure drastiche che sono state concordate fra il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, i rappresentanti dei comuni di Terni, Orvieto, Narni e Amelia, il rappresentante Anci Umbria, il presidente della provincia e le forze dell'ordine durante una videoconferenza.

Una squadra coordinata dal prefetto, Emilio Dario Sensi, che sta valutando tutte le possibili azioni per reprimere il fenomeno degli assembramenti.

"La riunione - si legge nella nota - è stata incentrata sul duplice scopo di programmare controlli più serrati e di concordare con i Sindaci la possibilità di applicare la previsione di cui all’art. 1, comma 4, del D.P.C.M. del 3 novembre u.s., concernente l’interdizione di strade o piazze potenzialmente interessate dal fenomeno degli assembramenti". 

Le aree di Terni a rischio di chiusura

Nella nota si fa riferimento alle aree messe sotto l'occhio del mirino: "In considerazione dell’evolversi dell’emergenza sanitaria è stata concordata l’opportunità di adottare mirati provvedimenti di chiusura, specie durante il fine settimana, di talune aree del comune capoluogo - largo Ottaviani, largo Giannelli e il parco “La passeggiata” - che, di recente, sono state maggiormente connotate da fenomeni di assembramento, nonostante la vigenza delle disposizioni governative che hanno previsto la temporanea chiusura di bar e servizi di ristorazione".

PIù controlli nei territori

Dai rappresentanti degli altri comuni, arriva la richiesta di un maggiore e più capillare controllo dei territori. Secondo quanto si apprende "Sui territori di competenza non sono stati ravvisate criticità tali da indurre all’immediata adozione di simili provvedimenti, pur auspicando la necessità di una sempre più efficace intensificazione dei controlli in determinate aree ritenute sensibili; e ciò anche a fronte della recrudescenza dei casi di contagio che hanno di fatto portato al recente “ingresso” della Regione Umbria nella zona c.d. arancione.

All’esito di un proficuo ed utile confronto, è stata concordata unanimemente l’intensificazione dei servizi di controllo su tutto il territorio provinciale, anche allo scopo di supportare i primi cittadini nell’adozione delle soluzioni che riterranno più opportune ai fini anzidetti".

Aumentare il livello di sensibilizzazione

Infine, la richiesta di una maggiore sensibilizzazione per evitare comportamenti scorretti "aumentando quei meccanismi comunicativi per disincentivare quelle forme di socialità cui sono riconducibili i numerosi casi di contagio interessanti il territorio provinciale, con forme di sensibilizzazione utili a mitigare eventuali manifestazioni di disagio sociale o contestazione da parte dei cittadini e a far percepire, anche da parte dei contesti familiari, il concreto disvalore dei comportamenti messi in atto dalle fasce più giovani della popolazione".

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