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Coronavirus e Terni, Cecconelli: “I piccoli commercianti tra le categorie più in sofferenza. Ora serve uno slancio”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Cecconelli: “Massima attenzione ed impegno totale. La buona politica a supporto della città”

Chiusura, ripartenza e focus sulle criticità evidenziatesi in questa fase. La redazione di www.ternitoday.it ha interpellato i singoli capigruppo del consiglio comunale di Terni per fare il punto della situazione in città. Una visione personale, superando anche gli schemi partitici, e rivolta essenzialmente al tessuto cittadino. Il consigliere riveste una funzione di rappresentante e ha la possibilità di poter tastare con mano cosa accade all’interno della città, raccogliendo le testimonianze ed esigenze dei singoli cittadini. In questa intervista spazio a Maurizio Cecconelli di Fratelli D’Italia.

  • La situazione in città

“Da una vista politico le competenze comunali sono un po' ridotte. Andiamo a rimorchio alle scelte nazionali e la politica va di conseguenza dietro ai pareri degli scienziati. L’amministrazione comunale ha fatto quello che ha potuto. Ricordo ad esempio le ordinanze adottate in modo tempestivo. Il Coronavirus ha assorbito ogni energia e la politica è andata in secondo piano, nelle scorse settimane. Adesso però occorre dare uno slancio: siamo pronti con i consigli comunali da remoto oltre che le altre attività già ricominciate. Come Fratelli d'Italia il nostro è uno stimolo continuo nel garantire tutto ciò. Dobbiamo ripartire perché c’è bisogno impellente di buona politica, di un’azione amministrativa a supporto della città. C’è poco da fare in tal senso dato che con questo virus ci dobbiamo convivere. Doveroso sottolineare che la sintonia è totale per questa ripartenza con tutte le altre forze presenti in consiglio”.

“Da un punto di vista economico il tema è attualissimo. Siamo preoccupati dai provvedimenti annunciati domenica. La chiusura l’avevamo accettata e fin qui siamo tutti d’accordo. A livello regionale e locale dove è la situazione non è esplosa mantenere le attività chiuse è oggettivamente troppo; si rischiano delle conseguenze serie. Inoltre in una città come Terni in dissesto le criticità aumentano sensibilmente con le tasse al massimo, possibilità di movimento sui tributi davvero minimi. Per carità tutti i comuni hanno difficoltà, il nostro ancora di più e la lettera del sindaco Latini al Presidente Conte evidenziava le problematiche attuali. La gente chiede di prorogare le tasse ma a Terni non è consentito. Credo che all’Umbria poteva essere data l’opportunità di una maggiore apertura. Bisognerà avere massima attenzione e profondere un impegno totale”

  • Segnalazioni particolari arrivate da parte dei cittadini

“La situazione è critica soprattutto per i piccoli commercianti. Faccio riferimento ad attività non particolarmente grandi. Tutta gente che ha problemi di immediato. Quello che guadagna lo riversa nelle spese ed a fine mese è dura arrivare, a maggior ragione con questa situazione. Dallo stato sono arrivati palliativi. Ci sono delle perplessità anche su come ripartirà l’attività e le modalità di accesso ai finanziamenti. È facile che respiri ora e ti ritrovi da capo tra qualche mese. Purtroppo poi è una catena che coinvolge i dipendenti. Se le aziende non hanno solvibilità poco possono fare a favore dei propri lavoratori. Un altro elemento da esaminare è quello dei figli che non vanno a scuola. Per i genitori le spese da sostenere aumentano nella gestione della quotidianità. Da parte mia cerco di dispensare ottimismo per non affondare psicologicamente le persone che mi segnalano i tanti problemi da affrontare”

  • Momento più delicato e quello che ha dato speranza

“Il momento più delicato quanto si è raggiunto il picco massimo dei contagi. Tutti penso abbiamo avuto paura di mettere a repentaglio la nostra salute e dei nostri cari. Inizialmente si pensava che questa epidemia potesse arrivare anche al centro, la chiusura lo ha scongiurato, c’è stata una forte tensione psicologica. Per fortuna in Umbria i numeri sono abbastanza ridotti.

“L’ottimismo ancora è rimandato, forse c’era nei giorni scorsi con contagio limitato. Abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Sicuramente un pizzico di fiducia per l’aspetto prettamente sanitario mentre non ne vedo altri al momento". 

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