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A scuola di accoglienza, ecco il corso per diventare mediatori culturali

Il progetto di Istess Filosofia in collaborazione con la Caritas diocesana e il liceo Angeloni di Terni si concluderà il prossimo 27 maggio

Si è aperto il 6 aprile e prosegue fino 27 maggio il corso di propedeutica alla mediazione culturale promosso da Istess Filosofia in collaborazione con il liceo Angeloni di Terni e la Caritas. Il corso coinvolge 52 studenti e prevede incontri, cineforum e visite nelle strutture per l’accoglienza e l’integrazione presenti a Terni.

Realizzato per la prima volta nel 2018 nei licei statali Angeloni di Terni nell’ambito delle iniziative per l’alternanza scuola-lavoro, il progetto per la mediazione culturale elaborato dall’Istess si è consolidato negli anni con la preziosa collaborazione della dirigente scolastica Patrizia Stilo e del suo corpo docente. L’iniziativa si collega al progetto Popoli e Religioni che da 18 anni lavora nell’integrazione degli immigrati della città attraverso il Terni Film Festival.

“Come sappiamo, il mediatore culturale è la figura professionale che si occupa di facilitare i rapporti tra gli stranieri immigrati e il contesto in cui si trovano, favorendo la loro integrazione attraverso una mediazione linguistica e socioculturale”, spiega Stefania Parisi, responsabile di Istess Filosofia. “Trattandosi di un corso formativo rivolto a studenti, il progetto riguarda soltanto la acquisizione dei prerequisiti utili a svolgere la funzione della mediazione socioculturale e pertanto si concentra sui significati e sulle condizioni dell’ascolto e del dialogo interculturale e sulle metodologie dell’accoglienza”.

Il percorso si avvale di lezioni dialogate filosofiche e sociologiche, di esperti che operano in ambito multiculturale, di registi umbri di documentari realizzati sul nostro territorio con l’intento di mostrare le aspettative e le problematiche di chi lascia il suo ambiente d’origine in cerca di migliore vivibilità; di concrete esperienze di mediazione culturale a fianco di operatori che professionalmente o volontaristicamente si dedicano all’accoglienza e all’integrazione nella provincia di Terni.

“Ogni anno, al termine del percorso – spiega Maria Molè, tutor Istess del progetto e responsabile del seminario filosofico – tutti noi che vi partecipiamo (studenti, docenti, operatori e soggetti immigrati) - constatiamo di essere cresciuti nella reciproca stima e nella consapevolezza che l’incontro e il dialogo tra culture e fedi diverse è l’unica via alla felicità e alla pace dell’umanità”.

“Acquisire la capacità di dialogare con culture diverse – aggiunge Parisi - è una esigenza che da tempo si impone come una necessità, stante la globalizzazione del nostro tempo; ma ora la pandemia da Covid-19 ci ha mostrato con maggiore evidenza la irreversibile interconnessione di tutti e anche la guerra, in questi drammatici giorni, ci sta mostrando quanto è importante essere disponibili e preparati all’accoglienza di chi arriva per sfuggire all’orrore e alla morte”.

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