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Da Terni al Giappone per la gestione dei disastri naturali: “Tuteliamo l’incolumità dei turisti”

Il progetto è rivolto ai turisti che si recano nel Sol Levante: “Un lavoro in itinere che proseguirà nei prossimi due anni” specifica il responsabile Giuseppe Aliperti

Turismo e gestione dei disastri naturali con focus nell’informare i turisti su come comportarsi in caso di terremoto e/o tsunami”. È questo il progetto del trentasettenne ternano Giuseppe Aliperti ricercatore presso la Kyoto University ripartito per il sol levante ad ottobre 2019. Si tratta di una iniziativa di cui si occupa dal 2016 e che lo ha portato a vivere in Giappone per la terza volta la finalità di contribuire ad una tematica piuttosto importante quale la tutela dell’incolumità dei visitatori in caso di disastri naturali I giapponesi sono perfettamente consapevoli di come agire in questi casi – sottolinea Giuseppe - Il nostro obiettivo invece si rivolge a chi non è abituato a convivere con tali calamità naturale. In tal senso occorre veicolare nel modo migliore determinati messaggi, consegnando le informazioni chiave senza spaventarli. Da circa un anno e mezzo abbiamo iniziato un approfondimento che verte sullo studio del comportamento del turista, in presenza di risk communication.

È un lavoro in itinere il quale andrà avanti per i prossimi due anni. I rilevamenti a campione - rispettivamente per occidente ed oriente - vengono effettuati su cittadini americani e cinesi. Le ricerche si sono concentrate anche sulle modalità più efficaci nel trasmettere le comunicazioni necessarie: dal periodo antecedente la partenza, al viaggio, fino all’arrivo in aeroporto”. Il ricercatore poi aggiunge: “Sono il responsabile del progetto e collaboro con la Prof. Ana Maria Cruz, responsabile del dipartimento “Disaster Prevention Research Institute”, ed altri membri del team. Il governo nipponico lo ha finanziato anche in virtù dei prossimi giochi olimpici che si svolgeranno nel corso dell’estate 2020. In quel frangente arriveranno turisti da tutto il mondo. Sarà nostro compito raccogliere ulteriori dati per proseguire gli studi che si concluderanno nel 2021”.

Una scelta di vita causata da una serie di riflessioni: “In Giappone ci sono condizioni economiche vantaggiose rispetto all’Italia. Inoltre su tematiche specifiche, come quelle prese in esame, pochissime università nel mondo investono in tali ricerche. La speranza è che in futuro ci possano essere investimenti su tali tematiche di ricerca anche in Italia. Anche perché, nonostante ami il Giappone, sarei sicuramente felice di ritornare a vivere ad un passo dal Mediterraneo”.

Allerta Coronavirus

Infine inevitabile il riferimento sull’allerta Coronavirus: “La percezione tra Giappone e Italia è piuttosto similare. Il governo ha ridotto le attività in luogo pubblico. Inoltre qui le mascherine se le mettevano pure prima. Personalmente mi attengo alle direttive dell’università e dell’esecutivo nipponico. Ogni decisione viene adottata a fin di bene, di conseguenza personalmente vivo questa situazione con tranquillità”

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