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Campus universitario, mobilità alternativa e lavoro per i giovani: ecco il progetto Cesi, vale 20 milioni di euro

Dai minibus elettrici al centro servizi per gli sport all’aria aperta passando per il cohousing e l’ostello: i dettagli del piano per la riqualificazione dell’antico borgo

Tremila anni di storia e un futuro luminoso davanti. La storia di Cesi ricomincia dal progetto per la riqualificazione del borgo promosso a pieni voti dalla Regione Umbria e che potrebbe portare sul territorio lavori e progetti per circa 20 milioni di euro.

Un piano da oltre 320 pagine, licenziato nelle ultime ore dalla giunta comunale di Terni e che ora passa dal vaglio del ministero della cultura per l’approvazione definitiva e l’attribuzione del finanziamento che consentirà di aprire il “cantiere” per trasformare Cesi nella “porta dell’Umbria”

Cesi, ieri

Il dossier ripercorre la storia del borgo: “Cesi ha una storia lunga tremila anni: è stata avamposto e luogo sacro delle popolazioni umbre e sabine, poi piccola capitale delle Terre Arnolfe longobarde. Le sue leccete hanno ispirato il Cantico di San Francesco, la cui prima stesura avvenne proprio qui; è il luogo d’origine della famiglia Cesi, che con il duca Federico dette vita nel ‘600 all’Accademia dei Lincei nella vicina Acquasparta. Cesi fu comune autonomo fino al 1927, quando, insieme ad altre antiche municipalità, venne accorpata al Comune di Terni che in quello stesso anno fu proclamato capoluogo di Provincia. Il borgo, con 300 unità abitative per la sua particolare posizione montana, circondata da boschi e uliveti, ha mantenuto praticamente intatto il suo tessuto urbanistico e non ha subito interventi edilizi invasivi. Il borgo di Cesi è fisicamente separato dalla città di Terni, che dista 9 chilometri, ed è raggiungibile con una panoramica strada provinciale che sale dai 100 metri d’altitudine del fondovalle, prevalentemente in mezzo a antichi uliveti.

Cesi, oggi

Dal 1927, dalla perdita dell’autonomia comunale, è iniziato il “declino del borgo che ha portato alla perdita di funzioni e di servizi e al progressivo spopolamento. Negli ultimi 20 anni la popolazione è diminuita del 20% raggiungendo attualmente il numero 241 abitanti relativamente al centro storico: un residente su tre ha oltre 65 anni e la percentuale di ultra 75enni (35%) è ben superiore al dato dell’intera città. Viceversa – spiega ancora la relazione introduttiva al progetto - la quota di popolazione giovane è inferiore al dato comunale così come la popolazione in età lavorativa. A Cesi non ci sono attività commerciali, non c’è più l’ufficio postale e la farmacia è aperta solo in alcuni casi. Molti dei suoi palazzi storici sono di proprietà pubblica, ma inutilizzati”.

Cesi, domani

“I fattori di debolezza (i molti e grandi immobili abbandonati, le case disabitate sono il 50% - la vicinanza alla città, la montagna incombente) che hanno svuotato il borgo, si possono trasformare in opportunità. La bellezza del suo territorio, della sua natura e le sue enormi potenzialità per un utilizzo consapevole, per la fruizione sportiva, turistica e culturale, possono renderlo estremamente attrattivo soprattutto per i giovani che fino ad oggi l’hanno abbandonata”.

Altro punto di forza è rappresentato dalla “presenza di un importante nucleo di associazioni di residenti e di appassionati del borgo e del suo territorio, costituisce la base sulla quale costruire una complessa ed efficace rete di partecipazione, ripartendo da un solido e ben conservato corpus di tradizioni locali. Beni culturali e naturalistici di grande rilievo come le chiese romaniche di Sant’Angelo e di Sant’Erasmo, Palazzo Contelori, Palazzo Cittadini-Cesi, il ricco museo parrocchiale, le aree archeologiche di Sant’Erasmo, Torre Maggiore e Carsulae, l’eremo francescano della Romita, la presenza di importanti cammini e vie di pellegrinaggio, il sistema delle grotte del monte Eolo, le falesie, costituiscono un ulteriore valore aggiunto da mettere a sistema per dar nuova vita al borgo”.

“Tra i fattori di vantaggio è da considerare la vicinanza alle grandi vie di comunicazione (9 chilometri dalla stazione ferroviaria di Terni, 6 chilometri dallo svincolo della E45 di Terni e 8 km da quello di Montecastrilli), il collegamento alla rete della fibra ottica già realizzato. Cesi fa parte di un grande Comune, Terni, pur essendo ben separata dalla città: ciò garantisce a questo progetto una concreta fattibilità e la successiva gestione della cabina di regia, grazie alle strutture tecniche collaudate dell’Ente che propone il progetto. L’appartenenza del borgo al territorio comunale di Terni consente di dare un respiro più ampio al progetto stesso, connettendolo ad altre attività e interventi, ad esperienze già maturate nel settore del social housing, della mobilità a impatto zero e dell’efficientamento energetico degli edifici, oltre alla possibilità di una stretta collaborazione con altre aree turistiche di primaria rilevanza a livello nazionale, presenti nello stesso territorio comunale, come la Cascata delle Marmore. Infine, si pone in evidenza che il Comune di Terni è già proprietario di buona parte degli immobili e delle strutture sulle quali il progetto propone d’intervenire”.

Il progetto di riqualificazione

Gli obiettivi generali da conseguire sono dunque “quelli di rendere Cesi e il suo territorio di nuovo attrattivi, dotare il borgo di nuove funzioni, mettere in campo una serie di interventi coordinati, con una forte collaborazione tra pubblico e privato e con un modello di gestione che faccia capo all’ente proponente, per la riqualificazione, il restauro, il riuso e la gestione di immobili in parte già di proprietà del Comune di Terni, per la realizzazione di nuove infrastrutture, per l’utilizzo delle più attuali tecnologie nei settori della mobilità sostenibile, dell’efficientamento energetico e della connessione digitale e creare, di conseguenza, nuova occupazione e una nuova residenzialità, nuovi rapporti sociali e comunitari tra i residenti e tra loro e gli ospiti”.

Ecco le linee di intervento previste dal piano

SPORT E TURISMO

Con la creazione di un centro servizi per gli sport all’aria aperta (Mtb, ebike, pump track, downhill, parapendio, arrampicata, speleologia, cammini, trekking, orienteering) che possa accompagnare una valorizzazione compatibile con l’ambiente delle aree naturali del territorio cesano.

RICETTIVITÀ E RESIDENZIALITÀ

Con la messa a sistema e la realizzazione di una nuova residenzialità (anche in cohousing) e di una ricettività diffusa (anche specificamente rivolta all’outdoor, con ostello, bike resort e Casa delle Guide) sostenute da servizi all’avanguardia e mirati a un target di area vasta, al recupero e all’efficientamento energetico di edifici storici pubblici e privati attualmente abbandonati o in situazione di degrado.

COMMERCIO, ARTIGIANATO E AGROALIMENTARE

Con il sostegno all’insediamento di attività d’impresa nel campo culturale, del turismo, del commercio, dell’agroalimentare (anche con lo stimolo specifico all’apertura di esercizi commerciali dedicati agli sport outdoor).

SOCIALE E CULTURA

Con la realizzazione di una struttura per gli anziani aperta al confronto intergenerazionale e al recupero delle tradizioni del territorio (attraverso laboratori e un apposito centro studi).

VIABILITÀ E COLLEGAMENTI

Con la realizzazione di nuove aree di sosta e collegamenti meccanizzati all’interno del borgo e di collegamenti con mobilità sostenibile tra il borgo e la città, tra il borgo e la montagna, tra il borgo e altre aree rilevanti per la pratica di sport outdoor; con la realizzazione di un sistema di mobilità sostenibile con minibus elettrici.

BENI CULTURALI

Con la valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali, delle aree archeologiche, delle mura e del sistema delle rocche, per aumentare la consapevolezza del patrimonio culturale del borgo e la definizione dei nuovi attrattori culturali e turistici del borgo (anche attraverso specifici punti informazione, con percorsi di narrazione multimediale e di realtà aumentata).

COLLABORAZIONE PUBBLICO PRIVATO

Con la creazione di una rete di partenariato pubblico-privato con diversi soggetti associativi e/o imprenditoriali che già in questa fase ha dato luogo a 25 adesioni formali.

CAMPUS E CENTRI STUDI

Con la localizzazione nel borgo di campus e centri studio di livello universitario, o gestite da enti e istituzioni riconosciute, sull’archeologia, l’ambiente, l’agroalimentare e le tradizioni popolari.

CONNETTIVITÀ

Con l’installazione di punti di accesso all’edificio e di una terminazione di rete in fibra ottica per ogni unità abitativa; con la realizzazione di hotspot dai quali accedere a Internet, tramite Wi-Fi, sfruttando una rete locale senza fili (WLAN); con la realizzazione di un sistema di videosorveglianza collegato ad un’unica centrale operativa

COMUNICAZIONE EVENTI E PROMOZIONE

Con un piano di comunicazione che comprenda la progettazione di eventi culturali e tradizionali, oltre che un piano di marketing territoriale e una rete di collaborazioni con gli altri poli di attrazione turistica dell’Umbria particolarmente mirati allo sviluppo degli sport outdoor e dei cammini (a cominciare dal parco della cascata delle Marmore). Con Le attività di digital advertising per la valorizzazione dei contenuti, favorendo la fruizione informativa e commerciale da parte dei target di riferimento, a livello locale, nazionale ed internazionale, con azioni di posizionamento sponsorizzato (keyword advertising) su Google e l’utilizzo del sistema pubblicitario a pagamento di Facebook/Instagram; Visitor Card, Esperienze/Prodotti tematici e sistemi integrati di bigliettazione on line. L’obiettivo è trasformare il borgo di Cesi nella porta d’accesso di tutta l’Umbria centrale attraverso i Monti Martani e la Valnerina, con particolare attenzione al turismo degli sport outdoor, ai cammini, al suo straordinario patrimonio di arte, cultura e tradizioni, alle sue storie e alla narrazione delle sue tradizioni, alle sue aree archeologiche, alla sua eccezionale posizione geografica in altura, ma vicinissima alle grandi vie di comunicazione.

Tutti elementi che, messi a sistema e sostenuti da una rete di partner, possono favorire il ripopolamento del borgo attraverso una nuova residenzialità e una ricettività diffusa sostenuta da servizi all’avanguardia, e generare un notevole indotto lavorativo, particolarmente mirato alle fasce giovanili.

I possibili risultati

Le linee di intervento connesse al progetto sono mirate a supportare la creazione di opportunità di lavoro nelle attività legate alla gestione degli sport all’aria aperta (outdoor), della ricettività e dei servizi per la nuova residenzialità, al commercio, all’industria culturale con l’organizzazione di eventi e la gestione dei beni culturali, nella docenza, nell’organizzazione e nella gestione di stage e corsi, nella gestione della residenza/centro per anziani, nella gestione degli studi sulle tradizioni locali. Si prevede la necessità di nuova occupazione con figure professionali che potranno essere indifferentemente maschili o femminili, ma in prevalenza nella fascia giovanile. In fase di reperimento delle risorse umane si porrà particolare attenzione alla componente femminile, che risulta svantaggiata per la fascia d’età 25-34 (tasso di occupazione femminile 55,4% maschile 67,7%), prevedendo facilitazioni per incentivarne l’occupazione.

La tipologia di figure professionali necessarie per attuare le azioni indicate nel progetto, è particolarmente mirata ai giovani che troveranno sicuramente appetibili profili come (si citano solo a titolo di esempio): guide escursionistiche, istruttori qualificati per attività sportive, autisti, cuochi, camerieri, receptionist, barman, esperti per l’organizzazione di eventi, esperti di comunicazione, tecnici informatici, esperti di incoming, archeologi, antropologi, docenti, titolari di attività commerciali, gestori di B&B, addetti alle vendite, medici, infermieri, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, terapisti occupazionali e animatori, assistenti sociali.

Diverse di queste attività necessitano che si risieda stabilmente nel borgo portando due risultati positivi: incrementare la presenza di giovani, così scarsa nel borgo, e allo stesso tempo contribuire ad aumentare il tasso di occupazione in età giovanile (19-24) e dei giovani adulti (25-34) attualmente inferiore in entrambi i casi alla media regionale. Nel tempo ciò si potrebbe verosimilmente tradurre in un consequenziale aumento di giovani famiglie e di bambini che ripopolerebbero il borgo.

Per evitare il ricorso a contratti precari potrà essere definita la possibilità di costituire società cooperative (anche nella forma di cooperativa di comunità) con alcune delle figure professionali suddette.

La realizzazione delle diverse fasi del progetto dovrà consentire un concreto contrasto all’esodo demografico, invertendo la tendenza degli ultimi anni allo spopolamento del borgo.

In particolare si prevede l’insediamento di nuovi residenti grazie alla realizzazione di alloggi in cohousing particolarmente destinati ai giovani (Palazzo Stocchi e ex convento M.F. Peticca), al restauro di edifici privati finanziato attraverso un bando specifico; al reinsediamento di servizi, in particolar modo di carattere commerciale; al miglioramento dei collegamenti con la città attraverso una specifica mobilità pubblica a impatto zero (minibus); al miglioramento della connessione digitale; all’insediamento dei servizi per gli sport outdoor; all’implementazione delle attività culturali; alle attività connesse alla struttura che ospiterà gli anziani.

Molte delle nuove attività che saranno implementate grazie alle azioni previste nel progetto, necessitano di una residenza stabile nel borgo portando due risultati positivi: un incremento della presenza di giovani, oggi molto bassa nel borgo, e allo stesso tempo un notevole contributo all’aumento del tasso di occupazione in età giovanile (19-24) e dei giovani adulti (25-34) attualmente inferiore in entrambi i casi alla media regionale. Nel tempo ciò si potrebbe verosimilmente tradurre in un conseguenziale aumento di giovani famiglie e di bambini che ripopolerebbero il borgo.

I principali elementi che contribuiranno all’incremento della partecipazione e della produzione culturale del borgo sono la collaborazione con le associazioni culturali partner del progetto stesso, con la Diocesi di Spoleto-Norcia e con soggetti che organizzano eventi e festival; la realizzazione di interventi per il riuso e il restauro di importanti beni culturali (le mura e le torri medievali, gli ex conventi Peticca e Sant’Onofrio, il teatro a Sant’Andrea e il vecchio cinema parrocchiale), oltre all’uso dell’auditorium di Sant’Angelo e delle aree archeologiche, alla realizzazione di un percorso multimediale e con realtà aumentata all’interno del borgo e in particolare nella Grotta Eolia al di sotto di Palazzo Stocchi; la realizzazione di un punto-informativo/museale nelle sale ristrutturate della parrocchia di Santa Maria Assunta; la realizzazione di un centro studi sull’archeologia e sulle tradizioni locali; la realizzazione di un’oleoteca e di un arboreto.

I risultati attesi sono: la riattivazione e il rilancio di stagioni di eventi musicali all’aperto (nei luoghi paesaggisticamente più interessanti, come il pianoro di Sant’Erasmo) e nelle sale ristrutturate del borgo; l’organizzazione di eventi, seminari e giornate di studio sull’archeologia, l’ambiente, l’agroalimentare, i cammini, gli sport outdoor; la realizzazione di specifiche pubblicazioni, anche periodiche (cartacee e on line); il coinvolgimento della comunità locale negli eventi tradizionali legati al ciclo dell’anno; il coinvolgimento degli anziani nella ricostruzione e nella narrazione della storia e delle tradizioni locali; il coinvolgimento di associazioni locali e nazionali in eventi sulla cultura del cibo e dei prodotti tipici.

La strategia del progetto pone in primo piano lo sviluppo di un hub di servizi per gli sport outdoor e per i cammini. Grazie alle infrastrutture dedicate, al nuovo sistema della ricettività nel borgo, alla rete di partner individuata per la gestione delle diverse attività, si attende un forte incremento dei flussi turistici.

In particolare l’incremento di arrivi nel borgo sarà implementata: sulla base di strategie di incoming mirate, con la realizzazione di pacchetti di pernottamenti abbinati ad attività sportive e culturali da costruire attraverso l’acquisto specifico di servizi professionali di turismo incoming, attraverso la programmazione di eventi sportivi e culturali (grazie alla rete dei partner); attraverso una rete di collaborazioni con altri siti turistici di area, a cominciare dal parco della cascata delle Marmore che registra una media di 400mila visitatori paganti ogni anno e dove è possibile praticare sport outdoor d’acqua: in questo caso saranno attivati collegamenti con minibus e un biglietto integrato, in collaborazione con i gestori del sito.

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