Storia di Terni, ode alle dieci opere d’arte contemporanea della città: “Non teme rivali grazie al lavoro di celebri artisti” GALLERIA FOTOGRAFICA
La guida Lonely Planet restituisce un piccolo spaccato di storia di Terni evocando alcune opere realizzate in acciaio o con materiali di riutilizzo
Dieci opere di arte contemporanea raffiguranti la storia di Terni, le sue caratteristiche e soprattutto il legame indissolubile con l’acciaieria. La guida internazionale Lonely Planet restituisce un piccolo spaccato del capoluogo alla voce arte pubblica: “Forse non può annoverare gioielli medievali e capolavori rinascimentali. Tuttavia quanto a sculture disseminate all’aperto nel tessuto urbano, spesso collocate in rotatorie stradali, Terni non teme rivali”.
Il focus: “Queste opere d’arte contemporanea, alcune firmate da artisti di chiara fama, non costituiscono solo il tentativo di qualificare esteticamente il territorio ma anche di raccontare la città – le guerre, le ricostruzioni, l’identità siderurgica ed industriale – e reinterpretarne l’evoluzione. Tutte le sculture sono state realizzate in acciaio o con materiali di riutilizzo provenienti dalle acciaierie”.
La guida cita le dieci opere di arte contemporanea: 11 agosto 1943 collocata in piazzale Harris, oggetto di lavori di restyling appena portati a compimento. Il complesso scultoreo di Bruno Ceccobelli che commemora il primo bombardamento subito dalla città di Terni. La scultura totemica collocata a corso Tacito, curata da Umberto Mastroianni e denominata Composizione di forme. Una serie di rilievi bronzei che formano un arcipelago di mani e fiori: tutto ciò è Fonte di Giovanna de Sanctis, in largo Ottaviani.
Andando sulle sculture più note ai ternani (e non solo) la guida cita Lancia di luce di Arnaldo Pomodoro, la Pressa e naturalmente Hypernion realizzata da Agapito Miniucchi. Tre simboli della città i quali richiamano in modo inequivocabile il rapporto con le acciaierie. Le imprese di Libero Liberati celebrate da Carlo Lorenzetti in Sinergica, a pochi passi dall’impianto dove la Ternana disputa le proprie partite casalinghe. Di tutte le opere menzionate è quella che purtroppo versa in condizioni peggiori.
Il pennone alto ventiquattro metri e sotto la rampa che si solleva verso l’alto. A pochi passi dalla scultura dedicata al centauro ecco E-terni, all’interno della rotatoria di viale dello Stadio. I ternani l’hanno ribattezzata più comunemente ‘La canna da pesca’. Denominate ciriole oppure ricci anche se, come viene indicato nella guida, occorre definire il tutto come Nato sulla città e Rapportato alla città. Le creazioni di Eliseo Mattiacci, ospitate nel parco Ciaurro e recentemente sono state oggetto di atti vandalici. Infine il Monumento inox e Farfalla, superfici speculari di Attilio Pierelli all’interno dell’ex Siri. Storia di una Terni che merita maggiore attenzione ed affetto.