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Don Marcello, vent’anni ad Acciai Speciali Terni: “Il quadretto di Santa Rita e la foto dell’ultima squadra del Magnetico”

Il racconto del sacerdote, figura simbolo del sito produttivo: “Nella mia lunga presenza ad Ast ho sempre avuto l’appoggio dell’amministratore delegato e dell’ufficio relazioni esterne”

Una figura di riferimento per Acciai Speciali Terni (e non solo). Da vent’anni infatti Don Marcello Giorgi è il cappellano del sito produttivo ternano. Era stato il vescovo di allora monsignor Vincenzo Paglia ad affidargli, a luglio del 2002, il delicato incarico e a continuare tra i lavoratori, della più grande azienda dell’Italia centrale, la dottrina sociale della chiesa. Il primo cappellano, negli anni cinquanta del secolo scorso, era stato padre Luigi Montanari, poi don Sandro Sciaboletta, don Gianni Colasanti, don Fernando Benigni, e don Adolfo Bettini. 

Una presenza di grande importanza per le maestranze: “Ascolto, parole di incoraggiamento, soprattutto tra i lavoratori più giovani, per ricordare il valore del lavoro che non è solo di arrivare economicamente a fine mese, ma sentirsi partecipi di una volontà di Dio di rendere più bello e umano questo mondo” Aspetti preponderanti che caratterizzato l’operato del sacerdote ad Ast.“L’approccio con i lavoratori arriva con la presenza del cappellano nei posti di lavoro, trattasi davanti ai forni dell’acciaieria o negli uffici. Ho il permesso di accedere. In questi anni di servizio ho dato una ventina di crocefissi, perché coloro che erano andati in pensione li avevano portati via, a casa, e quindi i subentrati mi avevano chiesto un nuovo crocefisso. Mentre fuori, da uomini e donne, da quanto sono stato ordinato prete, non mi è stato mai chiesto di recitare preghiere, è invece accaduto al reparto colata continua di Acc”. 

La particolarità: “In questi anni mi hanno permesso di aprire un sito, non ancora visibile all’esterno ma accessibile all’interno dello stabilimento, dove sono raccolte fotografie di presepi, immagini sacre, crocefissi, fatte dai lavoratori e che stanno all’interno dello stabilimento”. Il momento più difficoltoso di questi 20 anni. “Il periodo dell’amministratore delegato Lucia Morselli è stato di grande difficoltà perché non si riusciva a trovare una soluzione per non dismettere tanti lavoratori. In quei giorni mi portavo insieme ai lavoratori che stavano davanti agli ingressi a sostegno delle loro tesi e richieste. Un altro momento difficile è stata la vertenza del magnetico, conservo la foto dell’ultima squadra che vi ha lavorato”. 

Si avvicina la celebrazione della messa di Pasqua. “Un momento bello è stato quanto i vari amministratori delegati hanno permesso di partecipare alla messa di Natale e Pasqua ai familiari delle lavoratrici e lavoratori. Tali celebrazioni sono state allietate dai canti della Corale del Cuore diretta dal maestro Romano Quartucci”. Nell’incendio al box dell’acciaieria si salva un'immagine Santa Rita, un fatto che a don Marcello piace ricordare. “Era divampato un rogo all’interno di un box, dove i lavoratori consumano i pasti ed è andato tutto a fuoco, Si è salvato soltanto un quadretto di Santa Rita, che è ancora conservato nel nuovo posto di ristoro”. Don Marcello sindacalista? “All’Ast non mi sento sindacalista, ma uomo tra uomini e donne e sacerdote per tutti. Nella mia lunga presenza ad Ast ho sempre avuto l’appoggio dell’amministratore delegato e dell’ufficio relazioni esterne”. 

Infine un commento sul recente passaggio di proprietà: “Sono contento che questa azienda, che ha iniziato a produrre alla fine dell’800, da imprenditori anche ternani, sia ritornata in mano italiane e mi fa piacere che la nuova dirigenza ponga attenzione alla persona del lavoratore, all’ambiente e all’aspetto sociale”.

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