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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fame d’Amore, trecento studenti al Gazzoli per combattere i disturbi del comportamento alimentare

L’iniziativa promossa dalla consulta giovanile del Comune di Terni, la presidente Monia Santini: “Informare e creare consapevolezza nei giovani per farli diventare adulti migliori”

“La prima edizione dell’evento Fame d’Amore che si è tenuta nella giornata di ieri, 14 marzo, nella sala Blu di Palazzo Gazzoli a Terni, esattamente il giorno prima della giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare, è stato un successo senza eguali oltre qualsiasi tipo di aspettative”.

Così la presidente della consulta giovanile del Comune di Terni, Monia Santini, organizzatrice dell’evento insieme ai ragazzi della consulta stessa che erano anche in parte presenti per aiutarla nella gestione della mattinata che ha registrato la presenza di 300 studenti fra il pubblico, che hanno presto “un’attenzione altissima e non hanno mai distolto sguardo e udito dagli interventi degli ospiti che si sono succeduti sul palco”.

fame d'amore3“Tenendo ben presente la propensione media alla distrazione dei nostri ragazzi purtroppo dovuta principalmente ai cellulari, questo è stato il mio primo pensiero nell’organizzare la regia dell’evento stesso – afferma la presidente Santini – ho percepito subito la necessità di trovare una modalità che potesse accalappiare i ragazzi e accompagnarli delicatamente ma in maniera decisa dentro l’argomento attraverso l’espressione delle molte sfaccettature seppur dello stesso problema che mirabilmente sono emerse attraverso gli interventi di altissimo livello di tutti gli ospiti presenti sul palco”. Ossia la deejay, scrittrice ed ex tronista Valentina Dallari, la vicepresidente dell’associazione Animenta di Roma, Laura Montanari, il professor Augusto Pasini, Maria Rita Serva e Lorella Panarese, rispettivamente direttrice e psicologa del centro residenziale per Dca Città Giardino e Maruska Albertazzi, commovente e splendida giornalista e scrittrice, figlia del grande Giorgio.

Continua Santini, spiegando che Fame d’Amore “ha segnato l’inizio di un percorso che vuole riproporre ogni anno un coinvolgimento sempre maggiore di giovani e giovanissimi che noi adulti, ognuno con le proprie competenze, sensibilità e possibilità, abbiamo il dovere di informare e sensibilizzare su questo problema per aiutare sé stessi oppure qualcuno vicino a sé, perché l’informazione e la conoscenza creano consapevolezza, la consapevolezza aiuta a far crescere la sensibilità e la sensibilità aiuta a capire e vedere al di là delle apparenze, quindi ad aiutare ed essere persone e un giorno adulti migliori”.

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