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Fondi Sprar, assolte le due dirigenti del comune di Terni e Narni dalle accuse di falso ideologico

La sentenza del Giudice per l'udienza preliminare, Barbara di Giovannantonio, arriva dopo la richiesta di proscioglimento avanzata dal pm Matthias Viggiano

Si è conclusa con il prosciogliemento definitivo delle imputate decretato dal giudice per l'udienza preliminare Barbara Digiovannantonio, la vicenda dei presunti illeciti messi in atto da due apicali dei comuni di Terni (Daniela Virili, ex dirigente) e Narni (Lorella Sepi) accusate di falso ideologico nella gestione dei fondi per lo Sprar. Una sentenza che arriva dopo la precedente richiesta di assoluzione già avanzata dal pm Matthias Viggiano. 

I fatti

I fatti risalgono al triennio di rendicontazione 2014-2016 del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) di Terni e Narni, con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura. Secondo la tesi accusatoria, le due dirigenti comunali avrebbero gonfiato in modo spropositato le rendicontazioni orarie finali, con un aumento di centinaia di ore di lavoro che, secondo l'accusa, non sarebbe mai stato svolto. 

Al vaglio della magistratura, coordinata dal sostituto procuratore Raffaele Iannella, sono passati numerosi documenti relativi alla rete organizzativa del servizio del quale i due comuni di Terni e Narni erano i capofila nella rete territoriale di riferimento e che coinvolgeva anche la compartecipazione economica di altri enti comunali.

Come riportato da Il Messaggero, solo per Narni, tra il 2014 e il 2016, sarebbero state rendicontate 7mila ore suddivise per 13 dipendenti. Sempre a Narni nel 2014 sarebbero state 1.400 le ore registrate complessivamente. Ma il vaglio della procura, invece, lasciava emergere che le ore realmente lavorate dai dipendenti sarebbero state molte meno. 

L'esposto dell'allora consigliere leghista Fiorini

A "ficcare il naso" nella vicenda fu l'allora consigliere leghista regionale e comunale di Terni, Emanuele Fiorini, che aveva ulteriormente pungolato la magistratura a fare chiarezza sulla correttezza della procedura di rendicontazione prima da parte del comune di Narni, poi anche quella relativa agli uffici di Terni.

Morcella: "Assoluta regolarità"

È l'avvocato Manlio Morcella, legale di Lorella Sepi, a chiudere la questione con una dichiarazione rilasciata a Il Messaggero che suggella l'assoluta liceità del comportamento della sua assistita: "Le accuse erano infondate. Siamo sempre stati convinti della liceità della nostra assistita anche se - osserva l'avvocato - eravamo sicuri che la sua posizione sarebbe stata archiviata. Ma ricordo che la normativa lascia lunghi margini di discrezionalità sull'utilizzo del personale e tutti questi parametri sono stati rispettati alla virgola. Tanto che il ministero dell'Interno ha verificato tutte le procedure e constatato l'assoluta regolarità del percorso seguito dal comune di Narni tanto da prorogare il servizio fino al giugno 2020".

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