Nuova attività a Terni: “Disinformazione diffusa sulle malattie degenerative. Alleviamo le sofferenze di pazienti e famiglie”
La signora Adriana racconta: “L’obiettivo principale è trasmettere le proprie competenze maturate in un campo lavorativo”
Fornire delle risposte adeguate, a problematiche quotidiane sempre più frequenti. Nel corso della prossima settimana debutterà una nuova attività denominata La Speranza. A curare la cooperativa sociale no profit l’ideatrice Adriana Ciocanea e suo figlio Thomas Nunzi. Il complesso tema delle malattie degenerative sarà al centro di questo percorso, poiché la signora Adriana ha maturato delle esperienze pregresse tali da poter metterle in campo, a supporto di pazienti e famiglie.
Alla nostra redazione di www.ternitoday.it Adriana e Thomas spiegano la bontà dell’iniziativa: “La cooperativa nasce per dare delle risposte ai problemi sanitari che colgono, sempre di più, le famiglie italiane. Grazie agli anni di esperienza delle nostre operatrici e al percorso pregresso in ambito lavorativo siamo riusciti a definire dei percorsi specifici per poter aiutare tutti i malati e tutte le famiglie colte da patologie gravi come la Sla e la Sclerosi. La cura dei pazienti con patologie rare e degenerative ha comportato una riflessione sulla disinformazione, purtroppo molto diffusa. In alcune situazioni queste problematiche sono difficili da sopportare sia da parte delle famiglie che del paziente”.
Come nasce l’idea: “Ho lavorato come Oss, sia a domicilio che nelle case di riposo, dopo aver terminato un corso specifico. Grazie al sostegno di Job lab è stato possibile seguire la preparazione specifica propedeutica all’ingresso nel mondo del lavoro” racconta la signora Adriana. “Tra le esperienze maturate nel settore quella che alla fine ha segnato il mio percorso, nel momento in cui sono stata contattata dalla signora Manuela. In quel momento, seguendo suo marito, ho avuto l’opportunità di capire quanto – ad esempio – la Sla sia poco conosciuta, anche e soprattutto a livello di buone pratiche da seguire. Per arricchire ulteriormente il bagaglio di competenze partecipai anche un convegno a Perugia, proprio per abbinare la teoria alla pratica. Ogni malato di Sla ha una sua storia e la singola famiglia necessita di un supporto, anche di natura psicologica”.
L’aspetto prettamente emozionale: “L’impatto è molto forte anche perché, per le persone colpite da Sla non possono parlare e si fanno capire con piccole gestualità. Le famiglie, in tal senso, sono davvero coinvolte e necessitano di momenti di svago poiché vivono delle situazioni piuttosto critiche da gestire. Quando chiudi la porta e saluti il paziente non è facile affatto lasciare le emozioni provate e guardare avanti”. Così la signora Adriana ha compiuto il passo in avanti, supportata dal figlio: “L’obiettivo è trasmettere le competenze maturate in questo specifico ambito così complesso. Monitoreremo le persone costrette a combattere con malattie neurodegenerative. Le più comuni? Sclerosi multipla, morbo di Parkinson, Alzheimer, demenza senile oltre ulteriori magari meno conosciute”.
La prossima settimana è prevista l’inaugurazione, alla presenza delle autorità: “Una volta messa a sistema l’attività il sogno è aprire una piccola struttura e mettere a disposizione un posto per far pernottare i familiari. Al momento infatti ci occuperemo dell’assistenza domiciliare oltre alla possibilità di poter richiedere informazioni, preventivi e consigli nel nostro studio situato in centro. Inoltre vorremmo anche dar vita a dei corsi d formazione per poi riconoscere un attestato per Oss, o aspiranti e badanti. Tutto ciò è in fase di progettazione”.
Un pensiero finale: “Gli assistiti possono stare più tranquilli e sereni ed avere una vita dignitosa, andando anche ad alleviare le loro sofferenze e quelle dei familiari. Essendo una ‘No profit’ auspichiamo anche delle donazioni e magari poter contare su un’ambulanza”.