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Giro d’Italia, la fuga del cuore per il giovane Samuele Rivi: “I miei nonni sono di Terni. Volevo fare bella figura”

Il corridore della Eolo è stato tra i protagonisti della decima frazione da L’Aquila a Foligno anche sulle strade della provincia di Terni

Una splendida giornata di sport, abbinata alla promozione del territorio, tra Cascata delle Marmore, Lago di Piediluco e attraversamenti di Arrone e Montefranco. La decima tappa del Giro d’Italia ha lambito anche le strade del ternano, mostrando così le bellezze di un territorio che auspica una ripresa del comparto turismo, sperando in un allentamento sempre più tangibile dell’emergenza sanitaria. Tra i protagonisti della frazione, vinta allo sprint di Peter Sagan, anche Samuele Rivi classe 1998 nativo di Trento, molto legato alla città di Terni.

La fuga e la dedica

Un attacco immediato quello di Samuele Rivi, appena dopo la partenza de L’Aquila, per tentare di sorprendere il gruppo e conquistare il prezioso successo di tappa. Al corridore della Eolo si sono aggiunti Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sidermec), Umberto Marengo (Bardiani CSF Faizanè), Taco Van der Hoorn (Intermarché Wanty Gobert) e Kobe Goossens (Lotto Soudal) dopo una manciata di chilometri. La bagarre è stata subito molto accesa nel gruppo poiché la Bora Hansgroe ha concesso davvero poco spazio. A Santa Rufina Samuele Rivi si è aggiudicato il traguardo volante prima dell’imprevisto. La chiusura di un passaggio a livello, posto a 87 km dal traguardo, ne ha infatti pregiudicato la fuga facendo calare il vantaggio da 2'40” a 1’34”. I cinque attaccanti però non hanno mollato, arrivando in testa sulle strade di casa nostra. Fermento, attesa, curiosità, entusiasmo. Tante persone hanno salutato ed incitato i professionisti presenti al Giro. In omaggio alla promozione della Ternana i colori rossoverdi sono spuntati un po' ovunque tra cori, magliette, sciarpe e bandiere. Nel contempo tra i battistrada uno era particolarmente motivato a fare bene: Samuele Rivi della Eolo alla ricerca di un’affermazione dal duplice significato.

Il giovane professionista in azzurro, sentendo profumo di casa, ha cercato di mettersi in evidenza spingendo forte nel percorso misto della Valnerina. Tuttavia la squadra di Peter Sagan – trionfatore sul traguardo finale di Foligno - ha proceduto ad un’andatura forsennata anche per sgranare il plotone e consentire al capitano di giocarsi la volata a ranghi ridotti. Sull’ascesa che ha portato a Montefranco si è staccato Marengo poi è stata la volta del plotone che ha ricucito lo strappo prima di attaccare il Valico della Somma. Tanta la fatica, nonostante il chilometraggio ridotto, per una media generale superiore ai 43 orari. Al termine della giornata Samuele Rivi ha espresso la sua comprensibile soddisfazione. “I miei nonni sono di Terni, conosco molto bene queste aree perché vengo qui spesso e mi alleno su queste strade. Volevo fare bella figura davanti ai miei parenti. Sono felice della mia giornata”. Dopo la giornata di riposo, a partire da mercoledì 19 maggio, ci sarà una nuova occasione per mettersi in evidenza. In bocca al lupo!

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