Un primo album da solista per il giovane cantautore Massimo Bartolucci, ossia Corpoceleste. L’artista ternano è infatti uscito con ‘Spiragli’ lo scorso 24 marzo e contiene otto tracce ascoltabili su tutti i digital store. Prossimamente saranno anche disponibili delle copie fisiche, per poter godere appieno del lavoro compiuto ed iniziato – tra l’altro – durante la pandemia.

Nel corso del 2022 avevamo avuto l’opportunità di intervistare Massimo che era stato protagonista al Festival di Sanremo. Poco dopo ha deciso di ‘trasformarsi’ in Corpoceleste evocando un personaggio inventato da bambino, denominato Max Corpoceleste ed attaccando, tra l’altro, le due parole: “Sono stato educato alla musica dai miei genitori. Poiché non avevano delle vere e proprie preferenze, dal punto di vista dei generi, non ho subito alcun tipo di condizionamento. La partecipazione allo ‘Zecchino d’oro’ ha dato slancio a questa predisposizione maturata nel corso del tempo. Pertanto dapprima ho scelto l’indirizzo musicale alla Marconi per poi proseguire su tale percorso anche al Liceo Classico”.

All’età di 19 anni Massimo ha poi puntato su Roma, come location universitaria, a cui ha dedicato una delle otto tracce dell’album: “E’ la numero due e rappresenta la classica canzone degli studenti fuori sede andando a catturare tutte le sfaccettature di tale esperienza: novità, incertezza, felicità. Un pezzo incardinato in un periodo felice della mia vita che faceva da preludio ad un qualcosa di luminoso. Tuttavia è arrivata l’emergenza sanitaria ed ulteriori accadimenti, i quali hanno un pochino fatto da contraltare a tutto ciò”.

La metropoli romana ha dato la possibilità all’artista di confrontarsi con una realtà diversa, rispetto a quella di Terni: “Tale opportunità mi ha consentito di approcciare alla movida della capitale. Gli spazi sono naturalmente maggiori per potersi esibire. Devo dire tuttavia – aggiunge – che ultimamente a Terni sta migliorando poiché vengono proposti degli eventi meravigliosi, come quelli organizzati in estate dal Baravai. Di certo la musica si ferma a livello provinciale e quando ti affacci in un mondo così complesso, pieno di competizione, non aiuta limitarti. E sottolineo che il sottoscritto è un signor nessuno, dal punto di vista artistico”. Dal percorso di studi al mantenersi vivo ed attivo, in ambito musicale: “Oltre alle performance live naturalmente occorre tenere aggiornati i profili social come, ad esempio, instagram e tiktok. A causa dei molteplici impegni universitari non è facile. Ho anche dato vita ad un portale dove è possibile consultare la bacheca con tutti gli aggiornamenti ed una newsletter per essere sempre aggiornati”.

Come nasce Spiragli: “Durante la quarantena. Inizialmente, come anticipato, l'intenzione era quella di scrivere qualcosa di luminoso. A causa del Covid ed altro la luminosità si è ridotta a sprazzi. Ho scritto tutta la luce ed il buio di questo periodo, sotto molteplici aspetti. Il progetto solista espone vari livelli di gradazione di luminosità diverse. I cantanti – osserva Corpoceleste – utilizzano un colore prestabilito. Nelle canzoni invece è possibile trovare parti di luce ed altrettanti di ombra”.

Una scelta mirata che il giovane spiega in modo lineare: “Mi sono reso conto che la musica era cambiata. Se cambia la musica cambiano i linguaggi associati. Il nome Massimo Bartolucci non offriva niente di nuovo. Paradossalmente neppure mi dava la forza per impegnarmi al meglio. Avevo bisogno di un Massimo Bartolucci per l’università ed un nome d’arte per la musica. Il tema della luce è stato attrattivo – conclude – così ho utilizzato Corpoceleste personaggio di romanzi fantasy ed anche mio amico immaginario, di quando ero bambino”.

Le tracce dell’album: Oblio, Roma, Meteoropatia, Valzer e Champs-Élysées, Insonnia, Semina, Luce, Oblio (Piano Version).

ASCOLTA SPIRAGLI