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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Pasto da casa a scuola, la schiscetta è realtà anche a Terni

Co.Sec: "Grazie ad un manipolo di coraggiosi e tenaci genitori della sezione Montessori del plesso Benedetto Brin ed alla comprensione, sensibilità e disponibilità della dirigente scolastica, nel gestire l'intera vicenda, il pasto da casa è realtà anche a Terni"

I bambini psso no portare il pranzo da casa e consumarlo nelle scuole pubbliche. La battaglia per la 'cshiscetta' era iniziata nel 2017 con un iniziale via libera del Miur, inviato con una nota firmata dal capo dipartimento Rosa De Pasquale. Nel documento però si sottolineava come si fosse in attesa della risposta della Corte di Cassazione in merito ai ricorsi proposti.

Nonostante la vittoria dei genitori sostenitori del pasto da casa alcune Regioni non avevano recepito la notab del Miur. A benevento, addirittura, il sindaco Clemente Mastella aveva approvato un regolamento che vietava il consumo a scuola di cibi portati da casa. Ma dopo che il ricorso e la risposta del Consiglio di Stato, ormai la schiscetta è una realtà in tutta Italia.

Il Co.Sec, Comitato servizi educativi, sottolinea che anche a Terni è ammesso il pasto da casa. "Grazie ad un manipolo di coraggiosi e tenaci genitori della sezione Montessori del plesso Benedetto Brin - scrivono - ed alla comprensione, sensibilità e disponibilità della dirigente scolastica, nel gestire l'intera vicenda, il pasto da casa è realtà anche a Terni".

"Da anni - continuano - ripetiamo che il connubio tra scarsa qualità del pasto, un'amministrazione comunale poco attenta alle rimostranze dell'utenza, capitolati d'appalto a maglie larghe che favoriscono le ditte aggiudicatarie e l'aumento delle tariffe, creano la tempesta perfetta perché si scateni la volontà di rivendicare maggiori tutele in ambito alimentare, per i tutti i bambini".

Il Consiglio di Stato

"La recente sentenza del Consiglio di Stato - puntualizzano dal Co.Sec. - da una parte, ha riconosciuto agli studenti la libertà di portare il pasto preparato a casa e di consumarlo nelle scuole pubbliche, dall'altra, sancisce un’incompetenza assoluta del Comune ad imporre prescrizioni ai dirigenti scolastici, limitando la loro autonomia con vincoli in ordine all’uso della struttura scolastica e alla gestione del servizio mensa".

Hanno poi ribadito la loro posizione sulla schiscetta da casa. La priorità è posta sulla migliore qualità della mensa scolastico, come moneto altamento educativo e di agreggazione. Una posizione perfettamente in linea con quella della Rete nazionale commisioni mensa.

"Negli anni, a tal fine, abbiamo difeso strenuamente la gestione diretta del servizio ed il mantenimento delle cucine in loco, ciò nondimeno e all'atto pratico, non possiamo non appoggiare l'estrema ratio, come risoluzione di questioni che si trascinano da troppo tempo ormai, del pasto da casa. Riteniamo pertanto doveroso portare all'attenzione pubblica questa importante opportunità, che si è concretizzata anche a Terni, offrendo fattivamente la nostra disponibilità e la nostra collaborazione a chiunque volesse avvalersene, essendo in contatto da diverso tempo con il principale fautore di questo importante successo, l'Avvocato Giorgio Vecchione", concludono.

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