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Il Punto | Il 3 dicembre scadrà il dpcm in vigore. Cosa potrebbe accadere dopo

Il governo si sta preparando ad elaborare due provvedimenti differenti per regolare lo shopping pre natalizio e i successivi momenti di convivialità natalizi. Tutte le indiscrezioni.

Il 3 dicembre 2020 scadrà l’attuale dpcm, che ha introdotto alcuni proveddimenti restrittivi per ridimensionare la curva epidemiologica del covid-19 a seconda dell'area di colore assegnata a ciascuna regione italiana.

In vista della scadenza ormai prossima, il governo è a lavoro per emanare per un nuovo provvedimento e molti si stanno già chiedendo quali indicazioni saranno contenute nel documento che dovrebbe caratterizzare anche tutto il periodo natalizio. 

Nessun nuovo lockdown totale

Nonostante manchi più di un mese alle festività natalizie, e contro il parere di molti virologi ed epidemiologi che chiedono un periodo di chiusura totale, il goveno sembra non volersi orientare a imporre un nuovo lockdown. Certamente, la definizione del dpcm che scatterà dal 3 dicembre dipenderà molto dall'osservazione dei dati che quotidianamente giungono dalle regioni all'Istituto superiore di sanità. 

Le ipotesi sui nuovi provvedimenti

Secondo alcune indiscrezioni riportate da Il Messaggero di lunedì 16 novembre, sta prendendo piede l'idea di far slittare in avanti di qualche ora il "coprifuoco" – che attualmente è in vigore dalle 22 ale 5 – fino ad eliminarlo definitivamente a ridosso dei giorni di festa.

In realtà, sarebbe allo studio del Governo l'emanazione di due provvedimenti differenti: uno riguarda le chiusure e le riaperture sino a ridosso del Natale per dare respiro alle attività commerciali. Uno, invece. che permetta alle famiglie di potre festeggiare i giorni di Natale con più raccomandazioni e linee guida raccomandazioni che divieti.

Fra le direttive che sarebbero in nfase di elaborazione, c'è la possibilità di fare shopping - già dal 4 dicembre - non solo nelle zone gialle ma anche in quelle rosse e arancioni con orari contingentati per fasce di età come già avviene in alcune regioni.

Nei ristoranti, invece, tornerà l’obbligo di non essere più di 6 al tavolo. Mentre nelle case tale obbligo diventa una raccomandazione, come quella di non estendere il cenone ai parenti non di primo grado. Resterà, come sempre, l’obbligo della mascherina ovunque.

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