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Il teatro Verdi secondo Gigi Proietti: identico all'originale e aperto non solo per spettacoli

Il noto artista esprime la sua opinione sullo storico teatro ternano in una lettera aperta divulgata oggi dall'archietto Paolo Leonelli e dal professore Giampiero Raspetti. IL TESTO INTEGRALE E LE INTERVISTE

Io rifarei il teatro Verdi come l'originale. E' questa l'opinione di fondo di Gigi Proietti all'interno di una lettera aperta alla città di Terni divulgata dall'archietto Paolo Leonelli, dal figlio, l'attore Riccardo Leonelli, e dal professore Giampiero Raspetti.

"Proietti non fa polemiche, è un signore - dice Paolo Leonelli - Un uomo di spettacolo come lui, con 50 anni di attività, stimato nel mondo, ci dice fermatevi con quella cosa che l’amministrazione sta facendo che è orrenda, il teatro deve avere un ruolo sociale e non deve fare solo spettacoli".

"Qua si tratta di una questione culturale - dice Raspetti - si deve tornare a fare 'polis' , politica nel senso reale del termine e non 'partitiicismo".

La lettera di Gigi Proietti:

"Premetto subito che io sarei per il recupero dell'originale. Terni è una delle città più straziate dai bombardamenti dell'ultima guerra ed il restauro del suo Teatro può costituire il senso di una continuità culturale ritrovata necessaria nella comunità.  

Ricordo che, dopo il terremoto del Friuli, le Istituzioni del posto vollero che si ricostruissero per primi tre edifici: la chiesa, il municipio e il Teatro; luoghi di aggregazione, di scambio, di incontro o di preghiera dove la città conservasse la sua identità. Mi colpì molto. Il Teatro della propria città non può essere un posto ibrido, anonimo che ospiti qualche Star di tanto in tanto. 

Quelli, in gergo, vengono definiti teatri-albergo. Per quelli ci sono tenso-strutture modernissime e molto efficienti da porre in luoghi periferici e nessuno vieta che possano coesistere con un Teatro di tradizione. Il Verdi è (e a mio avviso dovrebbe essere) un luogo di ospitalità, un "collante" nella vita associata e, potendo, di produzione; non deve "aprire" solo quando c'è spettacolo. 

Approfitterei, nel restauro, di verificare bene l'acustica, la profondità del palco e altri dati tecnici per renderlo più funzionale possibile. Io non so se il Comune di Terni prevede anche un'attività di produzione e di proposta. Se sì, potrebbe avere una sua compagnia, un suo laboratorio, fare scambi con altre città, ecc. Avere una stagione teatrale (magari alternando prosa e musica) fa bene alla città e se si ha la fortuna di avere già uno spazio adatto, perché cambiargli i connotati? 

Mi permetto di esprimere queste riflessioni non conoscendo ovviamente tutti i dettagli, gli eventuali ostacoli burocratici che sicuramente esisteranno, ma parlo più come spettatore appassionato che come uomo di teatro. Io frequentavo il Verdi prima di fare la mia professione e adesso la mia memoria mi dice che se Verdi ha da essere, che Verdi sia. (scherzo naturalmente).                       

Con stima,                                                

 Gigi Proietti

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