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Impianto di depurazione, Salvati: “Nostra posizione chiara. Intervento previsto con le linee programmatiche del Recovery”

L’assessore all’ambiente interviene durante la seduta del consiglio comunale e spiega i dettagli dell’intervento proposto al Governo

E’ stata sollecitata dai capigruppo di Terni Immagina Paolo Angeletti e di Senso Civico Alessandro Gentiletti. Un tema molto dibattuto sul quale l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati è tornata, nel corso della seduta da remoto del consiglio comunale. Un quarto inceneritore in città?. La sua precisazione: “Uno è dismesso, l’altro è demolito ed uno purtroppo è in funzione” ha esordito Salvati. “L’amministrazione si è espressa con parere negativo. La nostra posizione è chiara nei confronti dei termovalorizzatori. Sarebbe piuttosto strano autorizzarne uno nuovo, all’interno di un depuratore dove non ci sono neppure degli spazi fisici per poterlo realizzare”.   

Sull’intervento proposto al Governo da parte della Regione: “Terni uno è un impianto di depurazione dotato di due linee principali, una delle acque e l’altra dei fanghi. All’ingresso il refluo cittadino viene raccolto e attraverso le diverse sezioni, fatto sedimentare. Una parte fa riferimento al il fango, l’altra che rimane in superficie è quella liquida. I fanghi, sul fondo delle vasche, vengono aspirati e destinati su un’apposita linea per poi essere trattati e successivamente conferiti in una discarica per rifiuti speciali. Le sezioni principali sono di spessimento, una di digestione anaerobica, a cui segue una linea di disidratazione attraverso il passaggio su alcuni macchinari – centrifughe - che fanno la strizzatura. Dopo questo trattamento primario – prosegue l’assessore - possono essere conferiti in discarica. L’intervento previsto dalla Regione, è in linea con quanto riportato con le linee programmatiche del Recovery, e concerne nella riduzione dei volumi, attraverso una ulteriore sezione da aggiungere ossia quella di essiccazione. La disidratazione avviene sotto due principi. I vapori esausti vengono captati, condensati e subiscono il trattamento delle acque reflue, in contesto di circuito chiuso. L’essiccamento permette una riduzione dei volumi fino all’80%".

"Si parla di 7 mila tonnellate, vengono già trattati e ricevuti dalla provincia di Terni. Il progetto prevede una doppia linea che servirà il comparto dell’intero perimetro provinciale. Successivamente verranno fatte delle valutazioni, a seguito dei vari iter autorizzativi, con la possibilità di incrementare il volume dei fanghi. L’impatto ambientale sarà monitorato dagli enti, come ad esempio il traffico veicolare relativo ai trasporti. Una riduzione dei volumi – osserva Benedetta Salvati - comporterà una diminuzione dei viaggi dal depuratore di Terni uno, alla discarica di Orvieto. I fanghi vengono conferiti a tale impianto e non ad alcun inceneritore”.

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