Protesta a Terni, ‘rogo’ delle bollette e presidio: “Siamo messi peggio del lockdown. Pretendiamo delle risposte serie”
Iniziativa di Confcommercio Umbria in tredici comuni. A Terni il presidente dell’associazione di categoria Stefano Lupi ed un gruppo di commercianti
Una iniziativa di protesta, sotto la Prefettura di Terni, per sollecitare interventi contro il ‘caro bollette’. Tredici i comuni coinvolti, in tutta la regione, per una manifestazione organizzata dalla Confcommercio denominata ‘Non spegnete l’Italia. Non spegnete il futuro’. Alcuni commercianti ed imprenditori della città, muniti di cartelli esplicativi, hanno accompagnato l’intervento di Stefano Lupi – presidente dell’associazione di categoria nel capoluogo – prima dell’incontro con il prefetto. Alle 11.30, in contemporanea con le altre iniziative, sono state simbolicamente bruciate le bollette, come era stato preannunciato.
Il presidente Stefano Lupi, durante il suo intervento ha ricordato che “dietro ad ogni vetrina ci sono delle storie importanti”, evocando la seconda iniziativa che riguarda lo spegnimento delle vetrine (ore 20) di oggi e per tutte le notti fino al prossimo venerdì 9 settembre. “Non abbiamo ricevuto alcun tipo di risposta. Protestiamo per la nostra comunità e non vogliamo mettere a repentaglio tutto ciò che di buono è stato costruito dalle attività. Siamo messi peggio del lockdown – ha aggiunto – dato che in quel periodo ci si aspettava di ripartire mentre qui ci è stata tolta la speranza. Pretendiamo delle risposte adeguate da parte del Governo che è al momento è silente”.
Per garantire lo svolgimento del presidio gli agenti della polizia locale hanno regolarizzato la circolazione stradale che non ha subito criticità. Infine proprio i commercianti hanno preso la parola per manifestare il proprio disappunto per la situazione che stanno attraversando.
