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Insulti omofobi, l'avvocato Crisantemi ("E Se Domani-Terni) denuncia un commento denigratorio lasciato sui social

La denuncia alla procura di Terni da parte dell'avvocato Michael Crisantemi annunciata su Facebook: "L’ho fatto soprattutto per un giovane ragazzo ternano, vittima di una vile aggressione a sfondo omofobico avvenuta a San Benedetto del Tronto".

Un commento aggressivo, gratuitamente violento, non certamente un' "opinione" da salvaguardare facendo appello all'articolo 21 della Costituzione. Due piccole frasi messe sotto l'intervista riportata dal giornale online "Umbria On" a uno dei partecipanti della recente manifestazione ternana a sostegno del ddl Zan contro i reati di omofobia.

Il problema è che il soggetto intervistato è l'avvocato Michael Crisantemi, attivista per i diritti LGBTI e appartenente all'associazione "E se domani -Terni" che ha deciso di sporgere querela per diffamazione all'utente di Facebook mascherato dietro un profilo fake. 

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"È indubbia la carica diffamatoria insita nel commento: "Poveracci malati, e poi si sa, è una malattia "inculabile", scrive Crisantemi nell'atto di querela presentato in procura. "Basterà ricordare come l'omosessualità dia stata espunta dall'OMS dal novero delle malattie mentali già a far tempo dal 17 maggio 1990, motivo per cui l'accostamento dell'orientamento sessuale a una falsa condizione patologica non può che risultare denigratoria, fortiori se accostata all'epiteto "poveracci", tralasciando l'inqualificabile neologismo "inculabile".

e9b6f40e-08b2-4aa1-a93e-e7a5e312e709-2Secondo Crisantemi, la denuncia è un atto dovuto per salvaguardare tutta la comunità LGBT: "Ho deciso di sporgere querela - scrive su un post di Facebook - perché altrimenti l’omofobia non esisterebbe come vorrebbero i nostri detrattori che si nascondono dietro il numero, a loro dire esiguo, di denunce sporte, facendo finta di ignorare “il sommerso”, cioè tutti i casi in cui simili episodi non vengono portati a conoscenza dell’Autorità. L’ho fatto per dare l’esempio, specialmente ai tanti giovani vittime di violenza fisica e verbale che per paura o pensando all’impunità dei colpevoli decidono di non denunciare".

E poi il cenno alla recente vicenda del ragazzo ternano picchiato a San Benedetto del Tronto: "L’ho fatto soprattutto per un giovane ragazzo ternano, vittima di una vile aggressione a sfondo omofobico occorsa a San Benedetto del Tronto, che ha deciso di non denunciare l’accaduto. Posso immaginare come si senta in questo momento. Non pretendo la solidarietà di nessuno, né quella del sindaco di Terni, ma continuerò a chiederla per quel ragazzo massacrato di botte mentre era in vacanza con gli amici a San Benedetto del Tronto". 

Infine, il rimando alla legge Zan ritenuta necessaria per ampliare le tutele di tutte le minoranze: "Sogno una società in cui nessuno debba essere offeso o discriminato per aver organizzato una manifestazione, per aver liberamente manifestato il proprio pensiero, tra l’altro in favore di un provvedimento legislativo che assicura una maggiore tutela e restituisce dignità ad una minoranza ancora socialmente stigmatizzata". 

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