“Invece di dare la caccia agli under 60 non vaccinati, l’esercito rimuova le macerie del terremoto”
Intervento del Centro studi Malfatti di Terni: “La cosa che nessuno ha a cuore dopo 5 anni dal terremoto del 2016 è lo stato in cui versano i paesi della Valnerina”
Riceviamo e pubblichiamo un intervento del Centro studi Malfatti di Terni su campagna di vaccinazione e ricostruzione post sisma in Valnerina.
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Apprendiamo dai media l’ordine del Generale Figliolo alla nostra regione di scovare i cittadini ultra sessantenni che ancora non si sono sottoposti alla vaccinazione, i quali verranno ricercati casa per casa come avviene per i peggiori delinquenti, oltre alla Regione verranno interessati per la “caccia” i vari Comuni poi interverrà l’esercito, quasi come fossimo tornati indietro di 80 anni.
D’altra parte si può capire la renitenza di alcuni cittadini alla vaccinazione viste le contrastanti teorie di vari dottori e i casi di morte riconducibili ai vaccini stessi (spesso censurati e non pubblicati da molti mezzi di informazioni).
La cosa che invece nessuno ha a cuore dopo 5 anni dal terremoto del 2016 in che stato versano i paesi della Valnerina.
Visso – ad esempio - è un paese del tutto fantasma, transennato e chiuso dai giorni susseguenti all'evento e nessun segno di intervento di ricostruzione, ora anche le case meno colpite visto il passar del tempo senza dovute opere di ristrutturazione stanno sempre più peggiorando.
La gente ha abbandonato anche quelle poche abitazioni non danneggiate in quanto l’economia locale legata soprattutto al turismo si è fermata a quei giorni pertanto i giovani si sono spostati per cercare lavoro e gli anziani molti dei quali con figli distanti da loro li hanno raggiunti in quanto per le persone anziane è ancor più disagevole abitare nei moduli abitativi prefabbricati.
Tante promesse dai politici di tutti gli schieramenti dove ognuno nel momento che era all’opposizione scaricava la colpa sulla maggioranza, ma ora in Umbria la precedente opposizione è maggioranza. Inoltre, dal 2018 tolto il periodo agosto 2019 fino a marzo 2021 è stato sostenuto da tutti i più importanti partiti italiani quindi lo scarica barile non possono farlo, mentre sarebbe ora di iniziare la ricostruzione per ridar vita a questi paesi della nostra bella Valnerina, considerando che i centri minori stanno pagando ancor più l’immobilismo della ricostruzione aggravata da tanta burocrazia.
Quindi se fosse demandato al genio militare la rimozione delle macerie e coordinare la ricostruzione che deve avvenire nei tempi più brevi possibili sarebbe questa una giusta via di ripresa per questi territori.
Le forze politiche regionali e nazionali non hanno più alibi.
Centro studi Malfatti