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La ferrovia abbandonata verso lo stabilimento chimico, un pezzo di storia industriale della città di Terni GALLERIA FOTOGRAFICA

Il raccordo ferroviario che collegava la stazione di Terni e l’area della Polymer ora è in fase di dismissione da diversi anni

Un pezzo di storia industriale della città di Terni. Il raccordo ferroviario che collegava la stazione allo stabilimento della Polymer, ha rappresentato per molti anni un punto nevralgico per il trasporto delle merci afferenti alla produzione chimica. Da diversi anni, come è noto, tale snodo è praticamente dismesso ed un cancello chiuso, all’altezza dell’ingresso delle motrici nell’area industriale, ne rappresenta il simbolo di tale cessazione delle attività.

Una lunga fila di carri cisterna poteva essere osservata, lungo la breve tratta che dalla stazione prosegue verso il passaggio a livello di Strada Santa Filomena. A trainare i vagoni la famosa D143 del DL di Terni, locomotiva diesel da manovra in dotazione anche per quel segmento di ferrovia. La parte ormai abbandonata risale allo scambio verso lo stabilimento ed il successivo raccordo, dalla lunghezza di circa 500 metri il quale fa capolino all’ingresso dell’area industriale. Eppure per un lungo periodo è stato al centro di un progetto che ha consentito un minor impatto, del trasporto delle merci, traslato da gomma a strada ferrata.

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Ora la vegetazione cresce rigogliosa e il binario unico è praticamente ricoperto, fino a sparire completamente. Tale raccordo è stato anche meta di centinaia di appassionati che seguivano le vicissitudini del ‘treno coi tubi’ snodarsi lungo la ferrovia. Il suo andamento lento rendeva ancora più coinvolgente il passaggio, soprattutto agli occhi dei più piccini.

Tornando al presente e, soprattutto, il contestuale scenario futuro la ferrovia Terni-Sulmona potrà beneficiare delle risorse del Pnrr che permetteranno di poter far girare dei treni ad idrogeno, sull’intera tratta, complessivamente pari a 163,6 km. Sul territorio ternano sono state definitivamente soppresse le fermate di Cospea, Stroncone e Piediluco mentre Marmore è l’unica stazione – oltre naturalmente quella afferente al capoluogo – ad essere funzionante. La cosiddetta ‘Ferrovia del centro Italia’ è entrata, proprio nei giorni scorsi, all’interno del censimento dei luoghi del cuore Fai. Un ulteriore motivo di orgoglio per una tratta che può godere di paesaggi incantati e borghi meravigliosi incontrati lungo il tragitto.

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