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“La strada è di tutti”, giornata di educazione stradale alla primaria “Jole Orsini” di Amelia

Un percorso guidato in bici, simulazione di incidenti e primo intervento: i bambini delle quarte della primaria di Amelia in prima linea per l’educazione stradale

“La strada è di tutti”. Non è solo lo slogan della penultima tappa del progetto sulla “Storia dei motori e della sicurezza stradale” organizzato dalla “Rete prendiamoci per mano” in collaborazione con le classi IV A e IV B (tempo normale) della scuola primaria “Jole Orsini” di Amelia. È qualcosa di più: la consapevolezza che anche in strada è indispensabile condividere regole e comportamenti corretti per non provocare danni a sé stessi e agli altri.

Questo il tema centrale della giornata di “formazione sul campo” che ha avuto luogo nella mattinata di sabato 7 maggio nel piazzale interno della scuola. A disposizione dei bambini della primaria è stata installata una “sala operativa” diffusa, con la presenza di vigili del fuoco di Amelia, il nucleo di polizia stradale di Terni, la croce rossa di Avigliano Umbro, il Cisom di Amelia, l’Asd Battistelli e il contributo del ciclista Simone Grilli del “Team Revolution Bike” di Amelia. In campo anche il Comune di Amelia, la “Rete dei musei Umbria e Lazio” e la “Scorta tecnica di Amelia e l’Amerino”. Infine, per certificare le competenze acquisite, i ragazzi si sono sottoposti a un percorso effettuato in bicicletta, con tanto di simulazione di incidenti e pronto intervento delle forze dell’ordine e sanitari. Fino a ottenere la sospirata patente.

"La strada è di tutti", educazione stradale ad Amelia

“Il progetto – spiega Umbro Passone, fra gli ideatori e coordinatori del progetto e fondatore del polo culturale e museale Scuderia Traguardo – è iniziato nel 2018 ma ha dovuto interrompersi sul nascere a causa della pandemia. Si inquadra all’interno di una cornice più ampia che ha come obiettivo quello di mettere in rete gli spazi di cultura, museali ed espositivi, fra questi anche quelli motoristici, per aiutare i ragazzi a conoscere il loro passato con un approccio collaborativo e innovativo, per costruire percorsi di conoscenza per il loro futuro. In particolare, per quanto riguarda l’ambito meccanico e motoristico - sottolinea Passone -, il nostro obiettivo è offrire la possibilità ai giovani di conoscere quali erano i mezzi utilizzati dai loro nonni per capire l’evoluzione di oggi e la prospettiva sempre più evoluta che dovrà rispondere alle esigenze ecologiche”.

Su questo sfondo valoriale è nata la necessità di entrare in collaborazione con le scuole, le istituzioni che si occupano di sicurezza e le associazioni di volontariato: “L’attività di formazione che portiamo avanti, anche attraverso la “Rete Prendiamoci per mano” – spiega Passone – è finalizzata a una sostanziale prevenzione dei comportamenti a rischio e scorretti che spesso vediamo messi in atto in strada non solo dai ragazzi: spesso sono proprio gli adulti di riferimento i peggiori insegnanti”. Su questo punto s’innesta il secondo obiettivo, testo a stimolare la cultura del rispetto e della collaborazione con i professionisti e forze dell’ordine che prestano servizio in strada: “Sentiamo la necessità di cambiare la cultura del “faccio il bravo altrimenti mi fanno la multa”. Con questi ragazzi – conclude Passone – abbiamo la possibilità di trasmettere il lato bello e importante del rispetto delle regole ma soprattutto di ricostruire un rapporto di fiducia e piena collaborazione con chi si occupa, ogni giorno e spesso senza orari, del benessere di tutti noi”.

Soddisfazione per la preside dell’istituto scolastico “Jole Orsini”, professoressa Tiziana Lorenzoni, che rilancia: “Sono convinta che questo progetto possa essere un appuntamento davvero importante per tutti gli studenti della nostra scuola. Non posso che applaudire questa importate macchina organizzativa che ha saputo riunire tutte le istituzioni che si prendono cura dei nostri ragazzi. Per quello che concerne la scuola -  conclude la preside - i miei ringraziamenti vanno alla maestra Currao, referente scolastica del progetto e alle curatrici, le docenti Guerrini, Mattia e Zappulla”.

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