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Latini furioso contro le minoranze sulle vicende dell'Asm: "Non ci saranno incenerimenti. Abbiamo ridotto il debito di 32 milioni"

Ad arginare l'onda di polemica sulla vicenda debitoria e il futuro operativo di Asm dopo le audizioni in regione del presidente Menecali è lo stesso Latini che attacca: "Parole irriguardose ed espressioni di disprezzo nei miei confronti e nei confronti del presidente di Asm"

Non ci sta il sindaco di Terni, Leonardo Latini, alla valanga di polemiche che, secondo il suo avviso, stanno intossicando il dibattito politico e cittadino attorno al futuro e all'operatività dell'Asm. In una nota durissima, rintuzza le reazioni dell'opposizione rimettendo la palla dello scontro nella metà campo avversaria: “Come avranno capito i miei concittadini - attacca Latini -, non mi piace la polemica politica fine a se stessa. Ma di fronte a reiterate inesattezze cavalcate senza alcun senso di responsabilità dalle opposizioni, per un sindaco non è solo opportuno, ma doveroso precisare per evitare che queste dichiarazioni false possano arrecare ulteriori danni alla città”. Lo dichiara il sindaco Leonardo Latini in riferimento a una nota diffusa da alcuni gruppi consiliari d’opposizione. 

È incredibile - osserva Latini - come possa proseguire la strumentalizzazione sulle questioni riguardanti l’ASM, nonostante l’azienda si sia chiaramente espressa con una nota dettagliata e precisa nel pomeriggio di oggi. L’ASM - specifica il sindaco - ha ribadito che in nessun caso è prevista la termovalorizzazione quale elemento di chiusura del ciclo dei rifiuti.

L’Asm ha dichiarato, inoltre, che non sono previste politiche di investimenti impiantistici legate alla valorizzazione energetica del rifiuto urbano residuale in tutto il territorio oggetto di procedura di infrazione europea, attivata in ragione dei superamenti dei limiti di legge previsti per la qualità dell’aria, ovvero – per essere più chiari – in tutta la conca ternana. Confermo questa presa di posizione che mi pare dovrebbe essere assolutamente chiara, almeno a chi conosce la lingua italiana.

"Sentenze di condanna e espressioni irriguardose delle minoranze"

Arriva dritta la stoccata alle minoranze da parte di Latini: “I gruppi di opposizione invece di chiedere – come sarebbe lecito – ulteriori informazioni e approfondimenti emettono sentenze di condanna e usano irriguardose espressioni di disprezzo nei miei confronti e nei confronti del presidente di Asm, cavalcando loro sì concetti menzogneri. Per chiarezza - osserva il sindaco - vorrei allora sottolineare che i manager nominati da alcune delle forze politiche che oggi ci attaccano insieme ai loro nuovi alleati, sono stati quelli che hanno portato l’ASM ad una perdita di oltre 132 milioni di euro. Per l’esattezza - sottolinea Latini - il primo bilancio approvato nel 2018 relativo al 2017 conteneva un totale di debiti pari a 132 milioni e 404mila euro. 

"Abbattuta una parte della posizione debitoria"

Infine, Latini mette i puntini sulle i circa la posizione debitoria di Asm: “Il Presidente nominato da questa amministrazione insieme agli altri membri del C.d.A. ha portato l’Asm ad una previsione attuale di bilancio 2020 sotto i 100 milioni di debito, senza fare mai perdite da quando è avvenuto il suo insediamento. Tutto questo è frutto non solo di operazioni straordinarie, ma anche di attente scelte organizzative interne.

Per il futuro - dice il sindaco - la strada individuata è quella non di una vendita, ma di un potenziamento dell’azienda che dovrà sempre rimanere a maggioranza pubblica. Le scelte strategiche di ASM sono state chiaramente indicate e concordate e riguardano investimenti importanti nell’ambito della transizione ecologica e della Green economy, con l’obiettivo non solo di rendere servizi migliori ai cittadini ma soprattutto di creare condizioni di sviluppo e nuovi posti di lavoro". 

E poi conclude: "A incenerire le speranze dei ternani sono stati altri, non certo noi che – a fatica – stiamo cercando di salvare il salvabile, lavorando con umiltà e in silenzio e senza polemiche distruttive, finché è possibile. Oltre una certa misura non è però tollerabile”.

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